I Mumin sono personaggi nati dall’immaginazione della
scrittrice e illustratrice finlandese Tove Jansson. Se esistessero realmente
ricorderebbero un ippopotamo di gomma di gomma da masticare bianca. Sono morbidosi e pacifici, ma non fessi. Concepiti alla
fine degli anni ’30 debuttarono nel 1945 e sono stati replicati sino agli anni
’80.
A differenza dei Barbapapà,
che sinceramente mi piacerebbe prendere a pugni, i Mumin e
i loro tanti comprimari sono meno buonisti e hanno un senso dell'umorismo
basato sull'assurdo. Già nel primo racconto Mumin cerca di sfrattare di casa
degli ospiti sgraditi con tutti i mezzi (ad esempio invitando un personaggio
che divora tutto) e più avanti si rende complice di piccole truffe.
Non a caso mentre
il mondo si incendiava e i giovani cercavano la rivoluzione a Parigi nel 1969 due
fidanzati 35 anni concepivano la cosa più diabetica dopo lo zucchero.
Una leggenda vorrebbe che il primo personaggio dei Mumin sia
nato in seguito ad una discussione tra la ragazzina Tove e suo fratello Per-Olev. I due
avevano litigato e avevano preso a commentare la vicenda, a turno,
sul muro della casetta estiva di famiglia. Quando Per-Olov scrisse come
commento finale una citazione dal filosofo tedesco Immanuel Kant, Tove non
seppe più cosa rispondere al fratello e decise così di disegnare la creatura
più brutta possibile e sotto scrisse “KantNasce il Troll Mumin.
Il nome Mumin ha origine invece durante gli anni in cui Tove
studiò arte a Stoccolma. In quel periodo Tove abitava a casa dello zio Einar
Hammarsten. Una notte, quando si recò di nascosto in cucina per uno spuntino
notturno, lo zio sorprese Tove e le disse che c’era un troll che viveva dietro
i fornelli. Il suo nome era Mumin e si divertiva a soffiare vapore freddo sulla
nuca delle persone.
Non chiedeteci il perché ma sono stati tradotti dallo
svedese in 38 lingue, trasformati in fumetti, cartoni animati e anche in
un'opera lirica. E sono amatissimi in Giappone, dove nel 1969 ne è stato tratto
un anime intitolato Moomin. E ricordano un po’ il personaggio inventato da Dino
Buzzati il Babau che fa paura di notte ai bambini.
Babau di Dino Buzzati da Le Notti difficili, 1971Armando Testa, Pippo (Lines), 1966 |
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