Ersèbet, ungherese, nata e morta a Budapest a
soli 26 anni (1899-1925) ha vissuto una vita breve, intensa, dolorosa, e forse
è morta propria per la sua dipendenza dalla morfina. Un abuso cresciuto dopo il
grande dolore della sua vita quanto “Böske” (questo il suo soprannome) viene
lasciata dal marito János Tímár, invaghitosi della sua sorella minore,
che poi sposerà in seconde nozze.
AUTORITRATTO A 25 ANNI |
Figlia del
famoso architetto Flöris Korb, Erzsébet ha studiato
presso l'Accademia di Belle Arti di Budapest sotto la direzione di István Réti
e poi ha lavorato nella colonia di artisti Nagybánya e Gödöllő. Era stata una
studentessa d’arte talentuosa, un maschiaccio affascinante, prima di diventare
quella ragazza livida e triste che appare nei suoi dipinti.
Un’artista
straordinaria dai colori fochi e violenti, che un viaggio in Italia avvicina
in momenti a una certa pittura antica. Il suo stile, che viene avvicinato al
neoclassicismo ungherese, ha un sapore melanconico e spirituale che non
lascia mai indifferenti.
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