Alla fine degli anni ’70, sulla scia di una tendenza nata negli
Stati Uniti e poi in Inghilterra e in Germania nell’ambito della musica
giovanile (tra il ’74 e il ’76), nasce la cultura Punk.
Cultura o sub-cultura, come essa stessa vuole essere
chiamata, esaltando un termine inglese che voleva dire “una cosa di scarsa qualità”, da due soldi.
La storia, molto complessa del
movimento punk, ha influenzato numerose forme d'arte e aspetti culturali, dalla
musica alla letteratura, dalle arti visive alla moda, trovando le sue icone
soprattutto nelle band e nelle loro cover, The Stooges, Buzzcocoks, Ramones (i primi a
usare questa definizione), Dead Boys, The Damned o Clash, e infine i Sex
Pistols. Con un approccio che punta a semplificare la composizione musicale, e
a stravolgerne le regole. Trasformando i concerti in vere e proprio performances,
aggressive. Dei cantanti verso il pubblico e del pubblico verso i performer.
Certo, esaltare una cresta, un
rutto o uno scaracchio sul pubblico a forma d’arte sembra eccessivo, ma la
cultura Punk ha avuto il destino di essere breve ed effimera. E a divenire
“moda” lì, dove voleva essere al di là di ogni moda. E per questa la adoriamo.
Anche se provare a definirla spinge chiunque, noi compresi, a sembrare degli emeriti coglioni qualunquisti.
Anche se provare a definirla spinge chiunque, noi compresi, a sembrare degli emeriti coglioni qualunquisti.
The Clash, Clash City Rockers / Jail Guitar Doors Poster, 1978 |
Alternative T.V, How Much Longer / You Bastard Single Poster, 1977 |
Sex Pistols (1977) Austerity in the UK … Jamie Reid’s God Save the Queen poster |
Sex Pistols (1978) |
Risulta impossibile collocare l'"ideologia" punk odierna in
un'unica corrente di pensiero, dato che col tempo, il movimento si è suddiviso
in un'infinità di diverse classificazioni, che vanno dall'anarchismo al
comunismo fino al nazismo, oppure semplicemente la neutra apoliticità.
A unire tutti gli appartenenti al movimento punk sotto un'unica causa è il
rifiuto per qualsiasi forma di controllo sociale, per le convenzioni, il
perbenismo, la religione, la famiglia tradizionale. Con frequenti
contaminazioni con il mondo glam rock e con gli skinhead (teste rasate).
Dopo l'ondata punk 77, che andava ritirandosi verso la fine degli anni
settanta anche a causa del declino e lo scioglimento dei Sex Pistols nel 1979,
la moda del punk durerà sino al 1984, evolvendosi (o degenerando in hardcore
punk).
Il punk è morto. Viva la cultura punk!
Nessun commento:
Posta un commento