Acquarello su carta, cm. 25,5X25,5 |
La Morte si aggira tra le macerie della seconda Guerra Mondiale di una città quasi certamente tedesca, Berlino, o forse Dresda, completamente rasa al suolo da 9 kilotoni di TNT sganciati dalle Fortezze Volanti in appena 3 giorni.
La Morte impugna una bandiera sfilacciata, e senza insegne, ma ride soddisfatta, e avanza nell’acqua per falciare le ultime vite. O irridere ai superstiti.
Questo il tema di uno straordinario acquarello di George Grosz (1893-1959), del tutto inedito, proveniente dal fallimento della Galleria Magnolia di Amsterdam, passato in asta anni fa e ora in una collezione privata. Un quadro realizzato presumibilmente tra il 1947 e il 1949, vista la forte somiglianza della bandiera con quella che ugualmente sventola, lacera, nel celebre “La danza dell’uomo grigio” o con le suggestioni di altre opere come “Chain, Or, Hitler In Hell” e “Il Sopravvissuto” del 1944, “The Pit” e “Peace” del 1946, “L’Uomo Che Grida Ballando” del 1949. Quasi certamente una elaborazione del celebre Wawing the Flag, 1947-48 conservato allo Smitshonian Museum. Un appunto personale, lasciato sul foglio per fermare lo sdegno e il dolore. La sua forza è infatti tutta nell’immediatezza del tratto, nella velocità di esecuzione, e nella capacità di unire la modernità del disegno con una simbologia arcaica e mistica che riporta al medioevo e ai “Trionfi della Morte” che popolano le pareti delle chiese, da Palermo all’estremo Nord dell’Europa, dal medioevo al Rinascimento, come i due affreschi qui allegati testimoniano.
Un piccolo quadro, esemplare, che ci riporta indietro nel tempo, e che ci incatena, per sempre, alle nostre responsabilità.
“Chain, Or, Hitler In Hell”, 1944 |
Il Sopravvissuto, 1944 |
La danza dell’uomo grigioùù IL TRIONFO DELLA MORTE |
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