UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


Seguiteci anche ogni mese su ARTeDOSSIER
https://www.facebook.com/museoimmaginario.museoimmaginario

https://www.facebook.com/Il-Museo-Immaginario-di-Allfredo-Accatino-487467594604391/




lunedì 10 gennaio 2011

IL TRIONFO DELLA MORTE TRA LE MACERIE, SECONDO GEORGE GROSZ

Acquarello su carta, cm. 25,5X25,5
La Morte si aggira tra le macerie della seconda Guerra Mondiale di una città quasi certamente tedesca, Berlino, o forse Dresda, completamente rasa al suolo da 9 kilotoni di TNT sganciati dalle Fortezze Volanti in appena 3 giorni. 
La Morte impugna una bandiera sfilacciata, e senza insegne, ma ride soddisfatta, e avanza nell’acqua per falciare le ultime vite. O irridere ai superstiti.
Questo il tema di uno straordinario acquarello di George Grosz (1893-1959), del tutto inedito, proveniente dal fallimento della Galleria Magnolia di Amsterdam, passato in asta anni fa e ora in una collezione privata. Un quadro realizzato presumibilmente tra il 1947 e il 1949, vista la forte somiglianza della bandiera con quella che ugualmente sventola, lacera, nel celebre “La danza dell’uomo grigio” o con le suggestioni di altre opere come “Chain, Or, Hitler In Hell” e “Il Sopravvissuto” del 1944, “The Pit” e “Peace” del 1946, “L’Uomo Che Grida Ballando” del 1949. Quasi certamente una elaborazione del celebre  Wawing the Flag, 1947-48 conservato allo Smitshonian Museum. Un appunto personale, lasciato sul foglio per fermare lo sdegno e il dolore. La sua forza è infatti tutta nell’immediatezza del tratto, nella velocità di esecuzione, e nella capacità di unire la modernità del disegno con una simbologia arcaica e mistica che riporta al medioevo e ai “Trionfi della Morte” che popolano le pareti delle chiese, da Palermo all’estremo Nord dell’Europa, dal medioevo al Rinascimento, come i due affreschi qui allegati testimoniano. 
Un piccolo quadro, esemplare, che ci riporta indietro nel tempo, e che ci incatena, per sempre, alle nostre responsabilità.
 
“Chain, Or, Hitler In Hell”, 1944
Il Sopravvissuto, 1944

La danza dell’uomo grigioùù


IL TRIONFO DELLA MORTE

Nessun commento:

Posta un commento