Dio creò prima l'insalata russa, poi l’aspic (mattonella di gelatina ripiena di verdure),
quindi i panini “spiritosi” e il pesce monstre su pesciera, poi si riposò.
Ripresosi con l'Alka Seltzer si sbizzarrì: tartine in ogni foggia, l’aragosta in bella mostra, le “penne alla Tognazzi” (Ingredienti: pasta corta, panna da cucina, maionese, olive nere, ketchup, giuro..). E poi, ancora, pernici a culo in aria, pop corn ricoperti di cioccolata., composizioni che creano faccette e pupazzi, letti di broccoletti e insalatina, penne alla vodka, vol-au-vent, galantine di pollo, riccoli di burro, cocktail di gamberi in salsa rosa, wurstel, uova di lompo nere e rosse. Ma non è finito: salmone, penne mare monti, tortellini alla panna, polpa di granchio, uova sode come se piovesse, e per dessert: banana split, fragole con panna, peche melba.
Ripresosi con l'Alka Seltzer si sbizzarrì: tartine in ogni foggia, l’aragosta in bella mostra, le “penne alla Tognazzi” (Ingredienti: pasta corta, panna da cucina, maionese, olive nere, ketchup, giuro..). E poi, ancora, pernici a culo in aria, pop corn ricoperti di cioccolata., composizioni che creano faccette e pupazzi, letti di broccoletti e insalatina, penne alla vodka, vol-au-vent, galantine di pollo, riccoli di burro, cocktail di gamberi in salsa rosa, wurstel, uova di lompo nere e rosse. Ma non è finito: salmone, penne mare monti, tortellini alla panna, polpa di granchio, uova sode come se piovesse, e per dessert: banana split, fragole con panna, peche melba.
Ovunque
regna la maionese e la panna liquida o montata, le stoviglie pesano, si vedono
in scena brocche di peltro e pupazzi ready-made. A volte soldatini, a volte
animaletti.
Porzioni
sempre abbondanti. da colica renale, e colori accesi con una quadricromia
spinta da rossssooooo e verdeeeee… Questo era il pranzo di Natale che tutti
sognavano che si sfogliava con aria progettuale su malfamate pubblicazioni come i JOLLY IN CUCINA.
Uno status symbol.
Uno status symbol.
I
libri si vendevano come caffè al bar, e andavano di moda anche le schede
ricette plastificate in contenitore di plastica verde o arancione da tenere sul bancone.
Questi
erano gli anni ’70, dove si dava una sgommata al passato e tutto sembrava possibile.
Gli stereo dovevano essere giganteschi, e tutte le case avevano il mobile bar
dove imperavano i brandy (Oro Pilla, Vecchia Romagna, Stock), gli amari
(Kambusa One L’amaricante, Dom Bairo l'uvamaro, Cynar), i whisky blended (Vat69). C'era anche il Nocino, il Cremidea Beccaro, il Petrus con la mano di ferro e la Grappa Bocchino.
Un’estetica kitsch che oggi diventa meme, e che richiede una buona dose di bicarbonato.
Un’estetica kitsch che oggi diventa meme, e che richiede una buona dose di bicarbonato.
i manuali d'uso, onnipresenti nelle cucine italiane
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