"Dadaglobe" è il nome
del progetto che nel 1921 era stato concepito da Tristan Tzara e che era stato
finanziato da Francis Picabia.
I due artisti spedirono 50 lettere ai loro amici
o possibili referenti sparsi in 10 nazioni, scelti tramite passaparola o come "influencer". Personaggi con seguito e che ritenevano sensibili alla loro crociata dell’anti-arte: Aragon, Breton, Cocteau, a Marcel e Suzanne Duchamp, a Max Ernst,
Man Ray, Brancusi, George Grosz, Heartfield, Schwitters, Van Doesburg, Stella …
Chiesero a tutti loro di inviare una foto
«riconoscibile, ma anche trattata», ma anche frasi, parole, poesie, frasi. Con un
obiettivo ambizioso: dare vita a una sorta di antologia visiva del Dadaismo.
Per varie ragioni,
in primo luogo quella economica, il progetto non si è mai realizzato, anche se furono molti quelli che risposero alla provovazione. Nel 2016 l MOMA di New York è riuscita a riunire oltre 100 lavori dalla
mitica (forse mitologica) Dada Anthology, ricostruendo
il Dadaglobe presso la Paul J. Sachs Prints and Illustrated Books Galleries. Ecco alcune immagini, pazzesche.
Francis Picabia. Tableau Rastadada. 1920
Erwin Blumenfeld: Bloomfield, President-Dada-Chaplinist, 1921.
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