Molti artisti
esponenti dell’Outsider Art seguono due strade diametralmente opposte. Vivono
in totale solitudine affettiva o in una totale simbiosi creativa e spirituale. Come
nel caso di Friedrich Schröder Sonnenstern o di A.C.M., sigla che sta per Alfred Corinne Marié, unione del suo nome (Alfred Marié) e quello
di Corinne, la donna della sua vita, incontrata nel 1974, spesso suo unico
contatto con il mondo esterno.
Alfred Marié nasce a Hargicourt,
in Francia, e si diploma per diventare imbianchino edile. Ma non gli basta. Nel
1968 entra nella Ecole Régionale
Supérieure d'Expression Plastique di Tourcoing. Dopo cinque anni abbandona gli
studi, distrugge le sue opere e tenta il suicidio. Il male oscuro è diventato
da ora il suo socio in affari.
Dopo due anni di
psicofarmaci conosce Corinne, con la quale inizia una vita errabonda e fatta di
stenti, per poi decidere di ritornare nella casa di famiglia di Alfred,
abbandonata parecchi anni prima, che anche vicino il laboratorio di tessitura
del padre.
Ricomincia così a
realizzare opere d’arte, raccogliendo e archiviando centinaia di oggetti (radio
a transistore, vecchie macchine da scrivere, orologi, scarti industriali, fili
elettrici,.) che pulisce, sabbia, assembla, donandogli un ordine superiore.
Costruisce astronavi
lanciate nella sua mente, crea forme zoomorfe, che manipola bruciando i singoli
elementi con l'acido, permettendo loro di arrugginire, deformandoli e
pitturandoli.
Crea. E vive.
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