L'umanità ha bisogno del sublime.
Il sublime del sublime è l'arte.
Il sublime dell'arte è l'avanguardia.
Roland Topor
Roland Topor
Tutte le cose che sono veramente grandi,
a prima vista, sembrano impossibili.
Friederich Nietzsche
Friederich Nietzsche
Due straordinarie e ormai introvabili 4° di copertina de Il Travaso delle Idee che abbiamo scoperto in una libreria antiquaria, che ci piace ora condividere con voi. Sono del Marzo e del Maggio del 1934 e ironizzano sul Futurismo, su quei "matti" dei suoi aderenti. Quella dedicata a Marinetti, è una illustrazione di Jonni, una delle matite storiche della testata, l'altra è di Enrico de Seta.
Un esempio, tutto da analizzare su come i pregiudizi conducano spesso al riso, senza passare prima dalla comprensione. E di come le rivoluzioni inizino spesso con un grido, per concludersi quasi sempre con uno sbadiglio.
Prima tavola. Al centro, nel dettaglio, Marinetti e Cangiullo, pronti a ricevere (ma ancora il Travaso non lo sa) il consenso della Biennale di Venezia del 1934, che li sdoganerà ufficialmente, eleggendoli maestri. Marinetti è già stato nominato "Accademico d'Italia". Manca poco perché scoppi tutto.
La seconda "le risorse del pittore futurista" ironizza invece sulla pittura stessa, e sul secondo futurismo, che ormai macina temi che appaiono un po' stanchi. Così, basta girare il quadro, mettergli un titolo furbo, per ingannare i critici e il pubblico, sempre in cerca di novità.
Un soggetto in fondo "passatista", fatto da una rivista, al contrario di grande modernità e sfrontatezza. Ma si sa, siamo sempre vittime della contraddizioni...
Prima tavola. Al centro, nel dettaglio, Marinetti e Cangiullo, pronti a ricevere (ma ancora il Travaso non lo sa) il consenso della Biennale di Venezia del 1934, che li sdoganerà ufficialmente, eleggendoli maestri. Marinetti è già stato nominato "Accademico d'Italia". Manca poco perché scoppi tutto.
La seconda "le risorse del pittore futurista" ironizza invece sulla pittura stessa, e sul secondo futurismo, che ormai macina temi che appaiono un po' stanchi. Così, basta girare il quadro, mettergli un titolo furbo, per ingannare i critici e il pubblico, sempre in cerca di novità.
Un soggetto in fondo "passatista", fatto da una rivista, al contrario di grande modernità e sfrontatezza. Ma si sa, siamo sempre vittime della contraddizioni...
Sin dall'antichità si nasce incendiari.
Ma si muore pompieri.
Umberto Eco
Interessante è comunque il fatto che l'arte era al tempo argomento condiviso, argomento di conversazione nel quale dividersi in fazioni. Sempre con quel velo di critica verso il modernismo, che oggi fa sorridere. Come in queste altre due pagine de Il Travaso. Contro il cubismo (aprile 1930) e contro il modernismo (Gennaio del 1921) in occasione della Quadriennale di Roma.
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