UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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lunedì 11 maggio 2015

ODDIO... MI SONO INNAMORATO.... RENEE PERLE, 1930

"Un volto come il suo non si dimentica facilmente" lo sapeva bene Jacques Henri Lartigue, fotografo francese che negli anni trenta ne fece la sua musa e lo sa lo stilista Inglese John Galliano che, dal suo stile unico e raffinato, ha tratto ispirazione per alcune collezioni. La sua storia, quella che vi riporto, l'ho trovata in rete, e mi scuso se non mi ricordo le fonti.


Renee aveva il fascino della "Femme Fatale", quella sensualità selvaggia che ricorda le eroine pericolose di Raymond Chandler e James M. Cain, donne dallo sguardo magnetico sebbene un pò stanco, che addentano la vita con la voracità di un leone fino al tragico epilogo. Jacques Henri Lartigue la definiva un "Angelo" con la bocca a cuore e le occhiaie da diva. Per lei perse la testa, al punto da renderla il suo epicentro fotografico. Si dice che quando la incontrò per la prima volta in un'ambasciata di Rue de la Pompe a Parigi, il 7 marzo del 1930, scorse in lei "qualcosa di magico". La pelle tostata dal sole e i capelli nerissimi lo indussero a credere che fosse Messicana. Reneè sorrise mostrando una fila di denti bianchissimi come i tasti di un pianoforte; rispose "Sono Rumena". Il fotografo annotò sul diario privato l'ora del loro incontro, le 17:35.
Qualche mese dopo, nel giugno dello stesso anno, quando la passione tra i due era ormai sbocciata, Jacques Henri si abbandonò ad una confidenza intima,
che esprimeva lo "stato di grazia" di cui l'uomo godeva al fianco della compagna, era una felicità senza limiti . Mentre il fotografo scendeva nei giardini dell'albergo presso cui erano ospiti per dipingere qualche ora, Reneè lo aspettava in camera , pettinandosi i capelli, truccandosi o semplicemente mordendo un dolc. Jacques Henri amava immaginare quei momenti come un dolce preludio all'amore. Scrive a proposito che "Reneè è al di sopra di qualunque donna , così affascinante e misteriosa da far sbiadire le altre ".
La storia d'amore durò due anni, ma il loro legame rimase saldo nel tempo. Lartigue non rinnegò mai quanto scritto sul diario, durante la vecchiaia , nelle interviste, parlò di Reneè con la stessa aria sognante e la medesima soggezione della gioventù. Reneè aveva la personalità vincente delle donne indipendenti; il suo buongusto dettò stile in fatto di moda, si dice ad esempio che fu la prima donna ad indossare una "T-shirt" in pubblico, con tanto di maniche arrotolate alla "James Dean" con l'eccezione che gli anni cinquanta erano ancora lontani. Amava inoltre un abbigliamento comodo, dal sapore mascolino : pantaloni larghi e canottiere , impreziosite da vistosi cappelli, gioielli etnici ed unghia laccate, marchio di stile di una vera icona.

Reneè Perle morì nel 1977 durante un soggiorno nel Sud della Francia. Jaques Henri Lartigue la seguì nove anni dopo, il 12 settembre del 1986, all'età di novantadue anni. Resta una foto che li ritrae insieme, probabilmente mentre erano in vacanza a Biarritz. Giovani, belli e molto innamorati.


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