UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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lunedì 11 maggio 2015

ERA FASCISTA. ORA, FUORI DALLE BALLE.


La statua Era fascista qui ritratta, dorminente, in un magazzino comunale di Brescia.
Si tratta di una colossale statua in marmo di Carrara alta trenta metri, di Arturo Dazzi, raffigurante un nudo maschile, che ha troneggiato nella centralissima piazza della Vittoria dal 1932 fino alla sua rimozione, nel 1945. I bresciani la chiamavano “il Bigio” e piaceva molto a Mussolini. Dopo la Liberazione la statua fu presa di mira dagli antifascisti e la nuova amministrazione, insieme ai britannici, decise di toglierla.
La giunta, dopo un anno di dibattito, ha di nuovo deliberato: il “Bigio” non si ergerà in piazza. Là dove avrebbe dovuto essere collocata la statua “Era fascista” di Arturo Dazzi, ci sarà un’altra installazione.
Ma quale è il pes della storia. 
Cosa bisognerebbe farci di questa statua?
Che rapporto dobbiamo avere con la storia e la nostra memoria? Ah, saperlo...




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