Enrico Accatino: Note di Diario
La scelta del cerchio, del disco, dell’ellisse
sia in campo bidimensionale che tridimensionale mi offre una vasta
sfera di riflessioni. Queste forme primarie da decenni mi ossessionano e
nello stesso tempo mi placano. Sono immagini incontrollabili che
continuano a sgorgare per un’esigenza interiore.
Ecco
il perché della mia “idea fissa”. Non si tratta di una ripetizione, ma
di una caparbia ricerca di varianti, nelle quali la luce da me inseguita
nel contrasto tra i bianchi e i neri, tra luminosità e controluce, tra
positivo e negativo diventa elemento primario.
Forse
dovrei cominciare dalle mie lontane emozioni davanti all’onda, al
gorgo, all’incanto della luna. Fin da bambino sono stato un
contemplativo. Io cerco la tensione interna della forma, il cui risultato mi dà il brivido.
La
forma anellare, figlia della mano e condotta dalla mente, può essere
sviluppata nelle infinite varianti dei suoi profili, quasi fosse un tema
musicale. Una circonferenza, un disco, mi offrono la possibilità di
percorrere un viaggio senza fine.
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