Chiamatelo come gli compete: “Il
più grande maestro sconosciuto”. E non è un caso, perché nato a Murano il 1913,
dopo essersi diplomato presso l’Istituto d’arte dei Carmini a Venezia è stato
per sessanta anni ebanista, diventando nel tempo libero uno dei più grandi
fotografi del Novecento italiano. E uno dei meno conosciuti, pur vincendo 800
premi e ammissioni a concorsi in ogni parte del mondo: Russia, Francia, Spagna,
Belgio, Germania. Fu insignito delle massime onorificenze: Maestro della Fotografia Italiana, Artista ed Eccellenza della
Federazione Internazionale dell'arte Fotografica.
Un personaggio schivo e
modesto, amato dagli storici della fotografia.. Aveva una trentina d'anni
quando prese in mano per la prima volta una Zeiss Ikon a soffietto, iniziando a
fotografare per puro diletto (più avanti usò una Rolleiflex 6x6 e diverse
Leica).. Sergio Del Pero si ritenne sempre, in qualche modo, un “artigiano”
della fotografia e rivendicò con forza il suo dilettantismo, portato avanti per
lunghi anni con grande passione: “La fotografia è un evadere dalla vita è
un'espressione personale, interna; bisogna avere un certo sentimento per poter
fare delle fotografie. Morì a Mestre nel 1987 per i postumi di un grave
incidente.
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