UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


Seguiteci anche ogni mese su ARTeDOSSIER
https://www.facebook.com/museoimmaginario.museoimmaginario

https://www.facebook.com/Il-Museo-Immaginario-di-Allfredo-Accatino-487467594604391/




giovedì 6 dicembre 2012

KERTESZ: COME NASCE UNA DELLE FOTO PIU' FAMOSE DI TUTTI I TEMPI


«Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l'ha fatto prima.» 
Henri Cartier-Bresson

Una ragazza sorridente, giovane, sdraiata su un divano in una posa apparentemente scomposta, eppure speculare.
E' vestita da sera, ed è sovrastata da una enigmatica scultura post cubista.
Ecco, in sintesi, una delle 100 foto più belle del '900: André Kertesz, Satiric Dance, 1926.
Espressione della filosofia di un fotografo che amava catturare, come scrisse: "...people in motion... the moment when something changes into something else."


 
Una foto che, da sola, esprime il cubismo, il dada, la fine della Belle Époque, il modernismo, la liberazione della donna, l'erotismo, il surrealismo. Se vi piace, posso informarvi che una sua copia vintage è stata venduta all'asta a 225.000 dollari. Se non vi piace, posso solo dirvi che avete del  muschio sul cuore.
Quello che mi ha intrigato però, al di là della mera valutazione estetica e compositiva, è stato di esplorare la situazione nella quale è nata. Il prima, e il dopo. 
Spulciando in rete, emergono così scatti "scartati", frammenti e dettagli di un pomeriggio destinato a diventare diverso da tutti gli altri. Fotografie che mi piace condividere con voi.
E che ci fanno capire che un capolavoro, quasi sempre, è un battito di ciglia.





La foto è stata scattata a Parigi nell'inverno del 1926, nello studio di un suo amico, lo scultore e pittore István Beöthy (1897 – 1961), ungherese come Kertesz, giunto nella capitale un anno prima e stabilitosi nel quartiere Latino, vicino alla Chiesa Saint-Séverin. Un artista ancora tutto da scoprire.  La modella è la danzatrice e performer satirica e di cabaret Magda Förstner, allora ventitreenne, anche lei ungherese. Consegnata alla storia proprio grazie a questa serie di scatti, e della quale non sono riuscito ad avere nessun altra notizia.
Una foto nata probabilmente per caso durante una serie di scatti estemporanei
tra amici. O, forse, programmata quasi per scherzo qualche giorno prima. Scatti che poco a poco iniziano a prendere forma. Sino alla scatto finale, giunto probabilmente verso sera. Con la scultura che appare ruotata di 3/4 per dare maggiore risalto alla posa della ragazza.
"Quando la vidi stampata - dichiarò Kertesz - capii che era perfetta."

 
 

André Kertész (Budapest, 2 luglio 1894 – New York, 28 settembre 1985) è stato un fotografo ungherese. Ha però svolto la maggior parte della propria carriera artistica negli Stati Uniti d'America, divenendo fonte di ispirazione per importanti artisti e fotografi contemporanei. Dimostrò come qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di essere fotografato. Di carattere introverso, guidato principalmente dall'intuito, la sua opera è difficilmente classificabile. Nonostante la strada sia stata il soggetto principale e più stimolante delle sue fotografie, non era interessato alla cronaca o agli importanti eventi mondani, quanto alla possibilità di mostrare attraverso i grafismi delle moderne metropoli la felicità silenziosa di un istante.

Torso Sculpture "Action Directe" by Avant-Gardist Artist Étienne Beöthy, 1927  
Magda, Mme Beöthy, M. Beöthy, and Unknown Guest, Paris ...
André Kertész (American/Hungarian, 1894–1985) Self-portrait Paris, 1926–1927


Nessun commento:

Posta un commento