Beatrice Wood, morta hippy e femminista a 105 anni, icona
californiana, conosciuta in Europa da pochi cultori, è stata una grande
artista, sino alla morte, anche se, probabilmente, suoi anni più produttivi sono compresi tra gli 80 e i 100 anni. Ma è stata anche una delle pioniere del movimento Dada, tanto
che venne chiamata "Mama Dada" ed è curioso che anche lei, al pari
della storia della Baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven, che ho raccontato su
Outsiders, e che probabilmente fu la vera ispiratrice dell’Orinatoio di
Duchamp, è stata poi rimossa dalla storiografia ufficiale.
Career Women (1990)
Beatrice (San Francisco, 1893 – Ojai, 1998) fu anche amante
di Duchamp, che incontrò a New York nel 1916 e protagonista di un leggendario
menage-a-trois con Henri-Pierre Roché che avrebbe poi ispirato il film francese
di Francois Truffaut, Jules et Jim (1962). Ma è stata soprattutto colei che ha
contribuito a dare forma al linguaggio Dada, anche se raramente elencata tra i
pionieri del movimento. Ma nel 1917, sia lei che Duchamp presentarono delle
opere alla prima mostra della Society of
Independent Artists, che avrebbe raddoppiato l'arrivo di Dada. Mentre il contributo
di Duchamp Fountain - in seguito
sarebbe stato visto come un momento spartiacque nella storia dell'arte moderna,
fu Wood's Un peut (peu) d'eau dans du
savon che causò un putiferio pubblico all'epoca, con quel sesso a forma di cuore su una predella che sembra un ex voto.
Nata in una facoltosa famiglia di San
Francisco nel 1893, visse gran parte della sua vita a Parigi, dove giunse per
trascorrervi un anno in convento, come di consueto prima del debutto in società.
Quando però, nel 1912, tutti i preparativi erano giunti al termine, la donna
annunciò ai suoi che la festa del debutto non si sarebbe svolta, poiché era sua
intenzione diventare un'artista. Ma ebbe anche esperienze d’artista, accanto ai
nomi più belli del teatro.
Attraverso la mediazione di un amico, un compositore
francese, conobbe Marcel Duchamp che la spinse a coltivare le sue doti
artistiche e la introdusse nel mondo Dada della metropoli; Duchamp, inoltre, le
presentò Roché, scrittore e collezionista d'arte, che, di lì a poco, sarebbe
diventato il suo compagno.
Nel 1917 Beatrice espose le sue creazioni presso la
mostra "Indipendents", suscitando scandalo per la modernità delle
composizioni. L'anno successivo l'artista si recò a Montréal, prendendo parte a
nuovi spettacoli teatrali e sposò il direttore del teatro presso cui lavorava,
con il quale divideva una casa.
Tornata a New York, finito il matrimonio,
la Wood venne introdotta nella Theosophical Society dal suo nuovo compagno
Reginald Pole; nel 1933, dopo aver seguito un corso per la realizzazione di
oggetti in ceramica presso la Hollywood High School, l'artista realizzò la sua
prima opera ceramica, nel tentativo di creare una teiera che si adattasse
ad un servizio di porcellana che aveva acquistato durante un viaggio. Nasce così
una ceramista geniale, da allora sempre all’avanguardia.
A partire dal 1947, le opere dell'artista furono
esposte al Los Angeles County Museum e al MOMA. Stabilitasi nella città di
Ojai, divenne insegnante di Ceramiche presso la Happy Valley School (oggi
Besant Hill School) e nel 1974 fu invitata a spostare la propria residenza
presso la Happy Valley Foundation, dove visse fino alla morte.
Superata la soglia degli 80 anni, Beatrice cominciò a
dedicarsi alla scrittura, pubblicando una serie di libri (il primo dei quali fu
The Angel Who Wore Black Tights), talvolta utilizzando lo pseudonimo di
Countess Lola Screwvinsky, viaggiando più volte l'India.
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