UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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martedì 2 settembre 2014

FUTURISMO E LIBERAZIONE SESSUALE

Copertina di Ardengo Soffici
Fatevene una ragione, eh, sì... Anche la liberazione sessuale passa dal Futurismo, dimostrando come arte e vita, in fondo, non siano cose così distanti. E come il futurismo sia una fesseria che contiene tutte le verità del mondo.
Il Manifesto futurista della Lussuria di Valentine de Saint-Pont del 1918 (qui trovate la versione digitale http://www.classicitaliani.it/futurismo/manifesti/futurista_lussuria.htm) aveva suscitato scandalo perché per la prima volta una donna (nata addirittura nel 1875, modella, artista) rivendicava il diritto al sesso su un piano di assoluta uguaglianza rispetto al maschio, altro che i salottini delle suffragette. 



Come analizza il blog Toccare le Idee “…non era solo una lotta sul piano astratto del diritto ma della vita quotidiana, del privato che doveva essere cambiato prima del pubblico, una conquista rivoluzionaria che sarà degli anni '70…
Italo Tavolato, che non si considerava futurista ma che appartiene al mondo dell'avanguardia internazionale, quella che si ritrovava a Capri nella casa di Gilbert Clavel, aperta a tutti i gusti in fatto di droghe e di sesso, partendo dal manifesto di Valentine de Saint-Pont, fa dell'eros il centro della sua attività di scrittore fino a tentare di produrre una rivista specializzata: EROS.
Ne uscirà soltanto un numero, guarda caso a Capri, nel 1918, interamente redatto da lui. Tornando al 1913: in maggio Tavolato pubblica un altro articolo: «Elogio della prostituzione», LACERBA, Anno I n. 9, 1 maggio 1913, per il quale verrà processato e condannato per oltraggio al pudore.


Ma il libro incredibile che fa il punto della situazione, una delle cose più geniali che fosse possibile scrivere a quell'epoca è Contro la morale sessuale, (Firenze, Gonnelli, 1913). Già la copertina è un programma: la composizione tipografica del titolo è opera di Ardengo Soffici: un urlo liberatorio ma anche una perfetta applicazione del metodo futurista di sconcertare e attirare l'attenzione.
Cosa c'è di geniale in questo opuscolo di 24 pagine?
Innanzitutto è il primo in cui il sesso sia posto al centro della questione sociale, non dal punto di vista della riproduzione ma del desiderio e del piacere. Poi c'è la lettura di Sigmund Freud e la perfetta comprensione della teoria della libido applicata alla società andando oltre e anticipando le teorie che Wilhelm Reich svilupperà negli anni Trenta:
Sessualità è la relazione vitale di tutto il nostro essere con l’universo. La relazione felice ci rende elastici e forti; la capacità di esprimerla ci rende artisti. Ai moralisti, invece, l’universo sensibile non risponde. La povera morale si deve rassegnare a trampellar la sua vita in grazia d’una sessualità clandestina, che si soddisfa con insensatezze, amando vuoi iddio, vuoi l’umanità. (pag. 23).

Se ne conoscono due edizioni: la prima con titolo in rosso mattone su fondo arancio, la seconda con titolo in nero su fondo giallo e la menzione di “seconda edizione”, ma in realtà si tratta della prima edizione ricopertinata. Interessante è che la copertina della seconda edizione sia modificata rispetto alla prima, al fine di comporre un quadrato perfetto. Si può comprare in rete intorno ai 600/700 euro.




E che ne succede di Valentine de Saint-Pont, artista e modella? Inesauribile, negli anni Venti la Saint-Point sognò di fondare in Corsica un centro per gli intellettuali di tutto il mondo, il Tempio dello Spirito.
"Poi si trasferì in Egitto,scopre la politica e anticiperà generazioni intere di antiimperialisti, si batté per unire i popoli, contro il colonialismo e per il libero scambio. Partecipò, per esempio, alle attività della Al-Rabita Al-Sharqiyya, la Lega orientale, un’organizzazione fondata in Egitto per unire i popoli colonizzati. Fece anche sua la causa del nazionalismo arabo e pubblicò un nuovo manifesto, Le Phoenix. Negli ultimi tempi andò a vivere al Cairo, si convertì al sufismo e si fece chiamare Raouhya Nour el Dine che vuole dire Luce spirituale della religione. Tentò anche di spingere le donne musulmane verso un “femminismo orientale”, che rispettasse cioè la loro tradizione: l’idea suscitò le ire delle femministe egiziane, allora più interessate a quanto accadeva in Europa e pronte a gettare il velo alle ortiche. Risultato di tutte queste battaglie? Il disprezzo dei francesi e la diffidenza dei musulmani. Muore, dimenticata da tutti, a tutti sopravvissuta, ma  sempre più affascinata dal deserto il 28 Marzo 1953 a Il Cairo.

Dice, fa… “Tutto qui?”. Sì. Tutto qui.
 

Thayaht (Ernesto Michahelles) nudo maschile


Umberto Bccioni - Nudo simultaneo (19159


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