Il pittore astratto Mark Rothko nel 1947 scriveva:
"L'arte pubblicitaria (commercial art n.d.r.) mi sembra più credibile di tanta brutta arte. Anche di quella figurativa di oggi, che ripete clichet oramai superati.
E' in fondo un'arte popolare. Che parla a tutti, e che si diverte a sperimentare stili e tecniche. Credo che nel futuro avremo solo arte astratta, e solo arte multipla popolare, come già facevano i giapponesi nel XIX sec...
Il bozzetto a china che vedete qui sopra è il ritratto del celebre cantante e fantasista Sam Mayo (l’uomo immobile). Bozzetto che nel 1912 servì per realizzare i manifesti della tournè americana della celebre attrazione.
Il suo autore è Ronald Mac Laren (ma firmava anche come Norman Mc Laren), un giovane e talentuoso illustratore americano, scomparso poco più che trentenne sul fronte tedesco nella Grande Guerra, seguendo il destino di tanti grandi artisti.
Uno dei tanti, pressoché sconosciuti, inarrivabili autori per vaudeville e per le riviste dell’epoca, dotato - come ha dimostrato una mostra retrospettiva organizzata a New York alla fine degli anni '90 - di uno stile graffiante e visionario che già sapeva leggere e tradurre le influenze delle arti “alte” come l’espressionismo e la pop art. E le declinava in immagini commerciali, con la necessità di guadagnarsi il pane quotidiano e di soddifare la clientela.
Uno dei tanti, pressoché sconosciuti, inarrivabili autori per vaudeville e per le riviste dell’epoca, dotato - come ha dimostrato una mostra retrospettiva organizzata a New York alla fine degli anni '90 - di uno stile graffiante e visionario che già sapeva leggere e tradurre le influenze delle arti “alte” come l’espressionismo e la pop art. E le declinava in immagini commerciali, con la necessità di guadagnarsi il pane quotidiano e di soddifare la clientela.
Dove vogliamo andare a parare?
Semplicemente rendere omaggio ai tanti (a volte misconosciuti) illustratori e disegnatori satirici, eroici lavoratori della fantasia, ai quali dobbiamo molte delle icone di questo secolo. Ma anche a quei giovani artisti, e sono tanti, morti nel ‘900 in due conflitti mondiali. Spesso costretti. In qualche caso, inseguendo un sogno.
Semplicemente rendere omaggio ai tanti (a volte misconosciuti) illustratori e disegnatori satirici, eroici lavoratori della fantasia, ai quali dobbiamo molte delle icone di questo secolo. Ma anche a quei giovani artisti, e sono tanti, morti nel ‘900 in due conflitti mondiali. Spesso costretti. In qualche caso, inseguendo un sogno.
Stiamo parlando di Rex Woods, Nat White, Jim Edwards, David Klein o dell'indiavolato Edwin R.Hawke, anche lui americano.
Nato nel New Jersey nel 1910 e morto alla fine degli anni '50, investito da un ubriaco, Edwin R.Hawke fu un grande visionario, autore di pubblicità molto note a cavallo degli anni '40 (Corn, Ford), ma che diede il meglio di sè nella serie di disegni (e quindi stampe d'arte) nota come "Talk Radio".
Opere quasi tutte andate distrutte nei trasferimenti delle case editrici, che consideravano gli originali, merce ormai scaduta. Tanto da rendere difficile oggi riuscire a trovare sul mercato molte delle tavole originali sue, e di tutti i suoi compagni di avventura.
Nato nel New Jersey nel 1910 e morto alla fine degli anni '50, investito da un ubriaco, Edwin R.Hawke fu un grande visionario, autore di pubblicità molto note a cavallo degli anni '40 (Corn, Ford), ma che diede il meglio di sè nella serie di disegni (e quindi stampe d'arte) nota come "Talk Radio".
Opere quasi tutte andate distrutte nei trasferimenti delle case editrici, che consideravano gli originali, merce ormai scaduta. Tanto da rendere difficile oggi riuscire a trovare sul mercato molte delle tavole originali sue, e di tutti i suoi compagni di avventura.
Talk radio, Edwin R.Hawke, 1946 |
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