UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


Seguiteci anche ogni mese su ARTeDOSSIER
https://www.facebook.com/museoimmaginario.museoimmaginario

https://www.facebook.com/Il-Museo-Immaginario-di-Allfredo-Accatino-487467594604391/




sabato 14 agosto 2010

JOAHNNES ITTEN. L’INVENTORE DEI COLORI.

 

Avete presente i colori? 
Johannes Itten, li ha riscoperti, spiegati, condivisi con l’amico Klee, aiutandolo nella sua strada onirica, e poi li ha cristallizzati nel tempo divenendo guida spirituale (e ispiratrice) per i designer e gli architetti di oggi costruendo modelli visivi apparentemente perfetti. Non a caso la sua icona è una ospite fissa nella home page de IL MUSEO IMMAGINARIO.

Se notate l’immagine, al centro del cerchio c’è un triangolo che contiene i tre colori fondamentali o primari, che sono il rosso, il giallo e il blu. Dalla mescolanza di questi colori si ottengono i colori secondari intorno al triangolo a formare un esagono, e sono il verde, l’arancio e il viola. Chiude il cerchio con 12 colori che sono i primari i secondari e i terziari, cioè gli altri ottenuti da ulteriore mescolanza.
Per trovare una coppia di colori complementari, infine, bisogna scegliere un colore e cercare quello che sta sul lato opposto del cerchio. Le coppie di colori complementari si esaltano tra loro.




Pittore, designer, scrittore è stato una delle colonne portanti della Scuola del Bauhaus, e il maggiore teorico del colore del '900. Nel 1919 Walter Gropius che ne ama il rigore e l’essenzialità lo chiama infatti ad insegnare nella scuola di grafica e design più impotante di tutti i tempi. Inizia un'esperienza che sarà fondamentale nella storia personale di Johannes, capace di incidere nella storia della comunicazione visiva. Fondamentale la sua opera teorica: Arte del colore. Esperienza soggettiva e conoscenza oggettiva come vie per l'arte, Milano, Il Saggiatore, 1965 (ed edizioni successive). In fondo agisce come un monaco, tanto che amava radersi i capelli e vestirsi con abiti minimalisti di strana foggia.
Seguace della dottrina Mazdaznan, da poco creata, ne applicò i principi spiritualistici alla singolare impostazione didattica del corso propedeutico (Vorkurs) affidatogli da Gropius nell'ottobre del 1920: corso di sei mesi preliminare all'accesso alla scuola del Bauhaus. In una lettera alla moglie del 1921 Klee le racconta i metodi a dir poco originali con cui Itten mostra ai suoi allievi come concentrare le proprie energie fisiche e psichiche sul gesto pittorico, sulla trasformazione del pensiero in azione, sulla necessità di un assoluto controllo dei propri muscoli, affinché possano trasformare con assoluta precisione il pensiero in segno grafico sulla superficie pittorica o sul materiale con cui si sta lavorando.


Johannes Itten (Suederlinen, 1888 - Zurigo 1967)



L'acuirsi delle divergenze di intendimenti fra il razionale Gropius e l'"irrazionale" Itten portarono nel 1923 all'abbandono di questi della scuola di Weimar. Fu però notevole il segno lasciato dal giovane, ascetico maestro svizzero, che insegnava a liberare l'energia creativa e a indirizzarla verso la meta di una forma energetica e simbolica da esprimere in un'immagine, o in un oggetto. "La capacità di vivere un oggetto - sosteneva del resto Itten - è una facoltà spirituale".



Tra i suoi dipinti, i più rappresentativi sono considerati Risonanza verde-azzurro (1916), Ritratto di un bambino (1922) e Luce ampia (1963). Estremamente interessante per comprenderne la maturità di artista anche  Le Città Ridono (qui rappresentato) della fine degli anni ’50 e Hauser im Scwarzwald. Un ritorno all'ordine che punta ad applicare al mondo reale le sue teorie del colore. 

The Encounter, author: Johannes Itten,
1916.




Kinderbilt 1921
Der Bachsänger

Le città ridono

Häuser im Schwarzwal


Come si legge il disco cromatico (o cerchio di Itten)? 
 Il disco cromatico mostra le relazioni fra i colori ordinando visivamente i colori primari (giallo, rosso e blu) e i colori secondari (arancione, verde e violetto), ossia i colori che si ottengono dalla combinazione dei colori primari. Il cerchio si divide in spicchi: l’abbinamento tra colori che si trovano nello stesso spicchio del disco cromatico genera un effetto armonioso ed equilibrato. Al contrario, l’abbinamento tra colori che si trovano nella parte opposta del disco cromatico (detti colori complementari) determina un effetto vivace e brioso, perchè i colori complementari si accendono e si esaltano tra loro.








4 commenti:

  1. Colorista era il mio mestiere e il sistemadi Itten e' molto logico e chiaro.

    RispondiElimina
  2. Ottenere riporta il gesto artistico alla sua originarieta',spirituale ed essenziale : spirito e corpo uniti in perfetta concentrazione.

    RispondiElimina
  3. interessante ,soprattutto per l'aspetto iniziatico,incondizionatamente alla base di ogni tipo di ragionamento ,suscettibile di sviluppi ,in merto alle capacità i dividuali!! OK!

    RispondiElimina