Lothar Schreyer, nato a Blasewitz, vicino a Dresda nel 1886, morto ad Amburgo nel 1966, è uno straordinario esempio di quella visione di arte sincretica e trasversale che aveva immaginato e teorizzato l’avanguardia culturale in Germania a cavallo tra gli anni venti e gli anni trenta (in una curiosa simmetria con la cultura rinascimentale).
Pittore, drammaturgo, compositore, ma anche giurista, Lothar Schreyer è stato uno dei principali animatori della Bauhaus, la scuola di design e di arti applicate dove insegnò letteratura, sperimentando nuove tecniche di didattica insieme a Paul Klee (ad esempio, la possibilità di trasformare in forme e colori e forme, i sentimenti, le situazioni, o addirittura la traccia di una storia). Un docente imprevedibile e dirompente, che segnò fortemente l'indole artistica dei suoi studenti.
Ovviamente rimase anche lui vittima delle persecuzioni culturali di Adolf Hitler, finendo emarginato e con gravi problemi di sopravvivenza. Dopo la guerra, però, non riuscirà più a inserirsi nella vita culturale tedesca, vivendo in maniera appartata.
Rimane ancora oggi un esempio di rigore morale e di fantasia.
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