Manet, un anno prima della morte. |
Édouard
Manet da ragazzo, per sfuggire agli studi giuridici, per sfidare il padre, si imbarca per un anno sulle navi commerciali. Forse fu proprio l’umidità presa a trasformarsi ne tempo in una
forma reumatica che poi la sifilide portò, in età matura, a livelli cronici. La
malattia sfocia in atassia locomotoria, causando forti dolori, una andatura goffa mitigata dall'uso del bastone e a una parziale
paralisi.
Il 6 aprile 1883, nonostante l’esortazione dell’amico dottor Gachet a non fare una cosa del genere, Manet stremato dai dolori si fa amputare il piede sinistro. In casa, sul grande tavolo del salotto, dopo una rudimentale anestesia con il cloroformio.
I medici,
andandosene, lasciarono l’arto amputato dietro il paravento del caminetto. Leon
Koella, il figlio biologico di Manet, volendo accendere il fuoco, lo trovò per caso.
La morte
sopraggiunse quasi un mese dopo, il 30 aprile, al termine di una interminabile e dolora agonia,
sfociata nel coma.
Aveva solo 51 anni, dipingeva da Dio.
Aveva solo 51 anni, dipingeva da Dio.
Léon Koelin-Leenhoff |
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