UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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mercoledì 1 dicembre 2010

FRANCO NONNIS, PITTORE E SCENOGRAFO. MATEMATICO E AVANGUARDISTA.

Scenografo, pittore, poeta visivo e autore teatrale (anche poeta/pittore), Franco Nonnis è uno dei più interessanti sperimentatori del panorama culturale italiano a cavallo degli anni '60 e '70, ove mise in atto tecniche e suggestioni solo apparentemente contrastanti, spaziando in poco meno di trent'anni di attività dall'arte alla scenografia, dalla poesia visiv a alla musica. Un destino strano per chi, come lui, aveva scelto di studiare all'Università matematica e fisica.
FRANCO NONNIS (Roma 1926 - 1989)





Negli anni '50 a Roma frequenta Melli, Perilli, Accatino, Pasolini (con il quale entrerà presto in contrasto), a Firenze Ottone Rosai (che influenzerà solo brevemente la sua prima produzione pittorica), prima di trascorrere un lungo e solitario periodo di studio e di lavoro in Germania.
Tornato in Italia ricco di stimoli modernisti, apre a Roma il suo primo studio e nel 1958 inizia la collaborazione con il noto compositore e musicologo Franco Evangelisti, suo coetaneo, per il quale realizza l'organizzazione del materiale matematico e sonoro per la composizione "Incontri di fasce sonore", affermandosi ben presto insieme a lui come uno dei più importanti innovatori nell'ambito della ricerca musicale d'avanguardia. Nello stesso periodo insieme al poeta Alfredo Giuliani esegue collages poetico-visivi e diviene uno dei promotori della rivoluzionaria "Prima settimana Internazionale di Nuova Musica" (Palermo 1960), per la quale dipingerà il manifesto e lo scenografie, che vedrà per la prima volta in Italia la partecipazione di musicisti come Cage, Petrassi, Nono, Bussotti, Stockhausen.


La Maiastra, tecnica mista al retro di carta intestata Nuova Consonanza (1963 - 1965)



  • Franco Nonnis con gli altri fondatori di Nuova Consonanza. Accanto a lui Franco Evangelisti, Luigi Nono, Egisto Macchi, Domenico Guaccero).

Nel decennio successivo realizza il testo e la scenografia dell’azione mimico-teatrale "Die Schachtel" (1963) di Franco Evangelisti - rappresentata più volte in Italia e all'estero -  il libretto per l'opera "Scene dal Potere" (1964-68) di Domenico Guaccero e Nanni Balestrini e il monotipo per "Le comete moribondanti di Hilarotragedia" di Giorgio Manganelli (1965).
Fonda quindi il Teatro Sperimentale Centouno di Roma, e realizza scenografie e costumi per il Teatro Stabile di L’Aquila, il Teatro di Roma, il Teatro Stabile di Torino, il Piccolo di Milano, il Massimo di Palermo, il Maggio Fiorentino, il Teatro dell'Opera di Roma, il Kunstdrama di Berlino. Tra le sue  scenografie vale la pena di citare "La Cortigiana", messa in scena per la Biennale di Venezia, e il "Coriolano" (presentato al Festival Shakespeariano dell'Arena di Verona 1969), lo spettacolo che di fatto lancerà Luigi Proietti sollevando un mare di critiche e contestazioni.


Come artista esegue grandi pitture a tempera, disegni (a china, a matita, addirittura con la comune penna biro), lavori di grafica (dando vita alla celebre serie della "Mani", molto vicina alla pop-art e alla pittura coeva di Mario Schifano), serigrafie, collages (ricordiamo la serie "Superfici"), stampe su tela, ma anche progetti grafici per gli amici musicisti (Ennio Morricone, Evangelisti, Nuova Consonanza), caratterizzandosi sempre per una fantasia cromatica e compositiva vivissima, ricca di citazioni di gusto surreale e parossistico.




Dal 1970 al 1978 insegna Scenotecnica e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, realizza le scenografie per i Festival di Nuova Consonanza e collabora con le riviste Grammatica, Collage, Suma, Art. Dal 1978 al 1979 insegna Scenografia all’Accademia dei Belle Arti di Carrara, dal 1980 al 1989 è all’Accademia di Belle Arti di Firenze e riprende la collaborazione con il Teatro Stabile di L’Aquila.
Muore a poco più di 60 anni, lasciando alle sue spalle una produzione ancora oggi da riscoprire pienamente sia sotto il profilo critico che letterario dove spesso la parola si insinua nella forma in maniera inedita per l'Italia.









Autoritratto







1 commento:

  1. salve,sono la figlia di franco ,vi ringrazio molto per questo profilo,come posso mettermi in contatto con chi l ha scritto?
    sinnon73@libero.it

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