Luigi Brini, pittore e decoratore, di scuola romana, è stato uno dei nomi più interessanti della Bella Epoque capitolina. Poeta artigiano, dopo il diploma alla scuola d'arti di Roma nel 1906 fonda insieme a Enrico Meschini la celebre ditta "Brini&Meschini" con sede a Via Cimarra. Enrico sarà il compagno di viaggi e di visioni con il quale opererà sino agli anni '30, lavorando alla realizzazione del Teatro Quirino, del quartiere Coppedè e di molti edifici e negozi di Via Nazionale, compreso il Palazzo delle Esposizioni. Opere in parte andate disperse nelle opere di "ammodernamento" che seguirono la guerra, e che coinvolsero soprattutto negozi e alberghi che volevano cancellare i segni del vecchio stile. Un grande scultore e pittore come Arturo Dazzi lavorò anche con loro, e spesso le opere si sovrapposero.
Il segno distintivo di Brini è quello di portare l'arte alla comprensione di tutti, traducendo il mito e le atmosfere dell'epoca in temi vivi e palpitanti, in qualche modo popolarizzando la cultura liberty e modernista. Per questo ancora oggi i suoi disegni preparatori sono molto ricercati dai collezionisti. Ma sempre più rari.
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