UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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domenica 11 febbraio 2018

TARQUINIO SINI, CHI? SARDI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!


 
Tra i Cagliaritani che morirono sotto le bombe del 17 febbraio 1943 c’era anche Tarquinio Sini, uno dei più grandi illustratori italiani degli anni ’30, oggi totalmente dimenticato.

Tarquinio Sini (Sassari, 1891 – Cagliari, 1943) è stato un illustratore e pubblicitario italiano.


Nato a Sassari nel 1891, nel primo Novecento si trasferì con la sua famiglia a Cagliari, dove entrò in contatto con i più importanti artisti della città e intraprese lo studio della grafica. Nel 1910 si trasferì a Torino, ed ebbe inizio così una serie di collaborazioni con testate satiriche come vignettista e un'attività di cartellonista per l'industria cinematografica, che in Italia vide la luce proprio in quegli anni e in quella città, realizzando il poster per Luci della Città di Charlie Chaplin.
Esordì con la vignetta Una bonne inesperta sul giornale Il Pasquino, di cui in seguito diventò direttore. Lavorò anche come sceneggiatore e scenografo sia a Torino che a Roma, ma anche a Milano dove diventerà la matita di Sonzogno.
Spazia dalle illustrazioni satiriche a quelle per l’infanzia, ma anche a una serie di ragazze maliziose di città. Rappresenta nelle sue opere il contrasto fra tradizione e modernità mettendo fianco a fianco disinibite e sofisticate cittadine con timorate desulesine, austere madri di famiglia, tenores e mamuthones.

Muore a Cagliari nel febbraio del '43 all'età di cinquantadue anni, sotto il primo bombardamento su Cagliari, colpito da uno spezzone mentre cercava riparo presso la cripta della chiesa di Santa Restituta, utilizzata come rifugio durante la seconda guerra mondiale.  Sempre nel bombardamento verrà distrutto il suo studio con quasi tutta la sua produzione.

 











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