UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


Seguiteci anche ogni mese su ARTeDOSSIER
https://www.facebook.com/museoimmaginario.museoimmaginario

https://www.facebook.com/Il-Museo-Immaginario-di-Allfredo-Accatino-487467594604391/




martedì 13 febbraio 2018

LA RAGAZZA IN BLUE.

Per più di 70 anni, la tomba, sul lato sinistro della sezione centrale del cimitero di Willoughby ha mostrato una semplice scritta: "Ragazza in blu, uccisa in treno, 24 dicembre 1933. Sconosciuta, ma non dimenticata".
Una ragazza, vestita di blu. Nel freddo dell’Ohio. Dopo aver lasciato una pensione sulla Third Street, la vigilia di Natale, la ragazza era stato uccisa da un treno passeggeri diretto a New York Central vicino alla Industrial Parkway.


L'unico indizio della sua identità lo trovano nella sua borsa, 90 centesimi e un biglietto ferroviario per Corry, in Pennsylvania.
Il suo corpo viene cos’ portato nell'ex casa di pompe funebri di Jim McMahon, dove viene esposta per due settimane. Più di 3.000 residenti visitarono il corpo per rendere omaggio e vedere se potevano identificarla. Nessuno ne fu capace.
I residenti di Willoughby raccolsero così $60 per una lapide, e la ragazza in blu venne sepolta nel cimitero. Un ulteriore $15 di un fondo cittadino garantì che gerani freschi sarebbero stati collocati sulla tomba una volta all'anno. E da allora, in città, divenne quasi un’istituzione.

Nel dicembre 1993, il mistero viene finalmente risolto, quando The News-Herald pubblica un articolo che segnala l'anniversario della morte della "ragazza in blue". La ragazza ora ha un'ulteriore lapide, che recita il suo nome: Josephine Klimczak, di anni 22. Una scoperta che nasce dalla curiosita di un agente immobiliare della Pennsylvania, Ed Sekerak, che era stata coinvolto nella vendita della fattoria Klimczak a Spring Creek e che riesce a collegare il caso della sparizione della ragazza, avvenuta settanta prima. La storia è finita. Però ti fa pensare. Ciao Josephine


Yves Klein, blue.


Fine modulo

Nessun commento:

Posta un commento