UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 24 febbraio 2018

IL VIOLINISTA. GIOVANNI ACCI.

Nato a Firenze nel 1910 si innamora del violino, sogna una carriera da solista e si diploma privatamente alla Regia Accademia Filarmonica di Bologna nel 1932. Forse non ha abbastanza talento, o più probabilmente la passione per la pittura prende via via il sopravvento. Abbandona il violino e a 28 anni, da autodidatta inizia a dipingere, e nel 1942 tiene la sua prima mostra.
Sposa in pieno il realismo e l’oggettività delle atmosfere del realismo magico che Bontempelli in quegli anni percorre in pittura e che altri maestri, come Donghi e Cagnaccio di San Pietro percorrono autonomamente.

La sua prima mostra ha successo, ma la guerra avanza e Giovanni è costretto a lasciare la città e a nascondersi con il padre a Gombola un minuscolo borgo del'Appennino modenese. E’ qui, nel maggio del 1943 che conosce Milena Ferrari giovane maestra elementare alle prime esperienze di insegnamento: si sposeranno solo dopo 9 lunghi anni di lontananza.
Nella prima lettera le scrive: “Madonna Lisa del Giocondo, posso chiamarvi così? Il vostro volto […] ricorda in modo impressionante le madonne fiorentine dipinte dagli antichi maestri”.

Autoritratto, 1940

Rientrato a Firenze, dopo aver affrontato traversie di ogni genere, trova la sua casa distrutta e deve adattarsi a vivere in un campo profughi.

Dal 1947 al '49 si lega ai Pittori Moderni della Realtà, pur mantenendo uno stile molto personale, partecipando a tutte le mostre organizzate dal gruppo.In questi anni viene presentato ad amatori e collezionisti d'arte, tra questi Sandro Rubboli che gli offre di trasferirsi in Versilia, a Marina di Pietrasanta dove si sposterà con la famiglia nel 1955 e dove rimarrà sino alla morte.
E’ un grande pittore. C’è da dire altro?

Bello il sito gestito dalla famiglia e dall'archivio http://acci.weebly.com
 

Ritratto del padre, 1947


 
Lisa [Ritratto di Milena] 1956  

Gombola





Giovanni Acci, Donna che riposa, 1959 

 

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