“Venderemo il nostro
Lichtenstein”
- Ma è falso!-
“Perché, noi siamo veri?”.
Dal fumetto Snake Agent di Stefano Tamburini
A
dicembre 2015 il Van Gogh Museum ha esposto l’ultimo quadro scoperto
del maestro olandese «Tramonto a Montmajour». L’opera, a quanto
dichiarato dagli esperti fu acquistata nel 1908 da un industriale
norvegese, Christian Nicolai Mustad, che la esponeva orgoglioso a casa,
finché l'ambasciatore francese in Svezia non l’aveva “smascherato” come
falso. Mustad, preso dalla vergogna d’essere stato ingannato, lo nascose
in soffitta dove rimase ben oltre la sua morte. E così per quasi un
secolo il dipinto passò di solaio in solaio, sino a quando, un nuovo
compratore decise di vederci chiaro.
Louis van Tilborgh, ricercatore del museo, data il quadro al luglio del 1888: oltre a stile e pennellata tipici dell’artista, anche i pigmenti e la tela corrispondono infatti a quelli utilizzati da Van Gogh durante la sua permanenza ad Arles. L’edificio ritratto sulla sinistra dell’orizzonte è stato identificato con le rovine dell’abbazia di Montmajour.
E nelle lettere scritte dal pittore si trovano due riferimenti all’opera; inoltre il numero «180», scritto a matita sul retro, trova riscontro in un inventario del 1890. Alla morte di Mustad, nel 1970, gran parte della sua collezione fu venduta. Nel 1991, l’allora proprietario del quadro contattò il museo per verificarne l’autenticità, ma l’opera fu ritenuta «non autentica», in quanto l’abbazia non era stata riconosciuta e il numero sul retro non associato a quello dell’inventario. Valore, dai 10 milioni in sù.
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