UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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venerdì 28 settembre 2018

GEORG SCHOLZ REALISTA IRRIVERENTE


 non dovremmo desiderare l'arte, ma la vita.  
l'umanità è cattiva
George Schoz

Pochi quadri di quel periodo raccontano un’epoca come l’autoritratto del 1926 di Georg Scholz (Wolfenbüttel 1890 – Waldkirch 1945) pittore tedesco, esponente del realismo e quindi perseguitato sotto il nazismo. Perché il realismo non è idealizzazione, ma solo una lente che ferma il presente. E la reltà non è mai piaciuta. Penso neanche a te.



Studia all'Accademia di Karlsruhee poi a Berlino sotto la guida di Lovis Corinth da cui apprende l'arte dell'incisione.
Dopo aver prestato servizio militare durante la prima guerra mondiale, riprese a dipingere, lavorando in uno stile che fondeva idee cubiste e futuriste. Nel 1919 Scholz divenne membro del Partito Comunista di Germania e la sua opera fu in quegli anni aspramente critica verso l'ordine sociale ed economico del dopoguerra tedesco. Un realismo grottesco. I suoi Capitani d'industria del 1920 è un dipinto ad olio con collage che raffigura un industriale aggrappato alla sua Bibbia con il denaro che gli fuoriesce dalla fronte, seduto accanto ad una moglie mostruosa che culla un porcello. Il loro figlio subumano, con la testa aperta verso l'alto per mostrarne la vuotezza, sta torturando una rana. Probabilmente l'opera più famosa di Scholz, è uno dei suoi tipici dipinti dei primi anni venti, che combina uno stile controllato e nitido con un sarcasmo corrosivo che dal 1925 si stempera.
In fondo, poi, le sue opere non sono tantissime ed è bello seguire il suo percorso.




Scholz divenne rapidamente uno degli esponenti di punta della Nuova oggettività, un gruppo di artisti che adottava una forma cinica di realismo. I più famosi artisti del gruppo erano Max Beckmann, George Grosz e Otto Dix e l'opera Scholz fu per breve tempo accomunata alla loro per la ferocia degli attacchi. Nominato professore dell'Accademia d'Arte dello Stato del Baden a Karlsruhe iniziò a contribuire nel 1926 al giornale satirico Simplicissimus. Nel 1933, con l'ascesa al potere di Hitler e dei nazionalsocialisti, Scholz fu rapidamente estromesso dal suo posto di insegnante. Dichiarato un artista degenerato, le sue opere furono confiscate nel 1937 nel corso di una campagna nazista per "purificare" la cultura tedesca e nel 1939 gli fu proibito di dipingere. Nel 1945 la forza di occupazione militare francese nominò Scholz sindaco di Waldkirch, ma George muore poco dopo a 55 anni.




Portrait of Dr Felix J. Weil by George Grosz (1926)



 
 

 







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