UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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martedì 18 aprile 2017

DICIAMOLO. A ESCHER STAVA SULLE BALLE MICK JAGGER

Due persone nella storia hanno maltrattato Mick Jagger. Una di queste era Keith Richards, il suo migliore amico e co-fondatore dei Rolling Stones. L’altra è stata M.C. Escher. Sì. lui.
Jagger lo aveva scoperto per caso e si era innamorato della serie Metamorphosis e delle bizzarrie prospettiche. Nel 1969, in procinto di uscire con l’album Through the Past, Darkly, che conteneva il successo Paint It, Black, scrisse così una lettera gentilissima e ammirata nella quale chiedeva il permesso di usare un suo lavoro per la copertina il cui incipit era:
“Caro Maurits…


La lettera che indirizzò a Peter Swales, collaboratore della band, è rimasta nella memoria: “Voglio dedicare tutto il mio tempo e attenzione ai molti impegni che ho; io non posso accettare qualsiasi altra richiesta o perdere del tempo per la pubblicità. A proposito, si prega di dire al signor Jagger che per lui io non sono Maurits, ma, molto sinceramente, M.C. Escher”.
Jagger ci rimase malissimo e uscirono con una bruttissima fotografia di gruppo.




Ma il vizio non muore, ed ecco che scrive ad Andy Warhol.


La fondazione che gestisce i diritti di Escher concesse invece una sua immagine per la cover di On the run dei Pink Floyd. Dopodiché fu il diluvio con tante immagini, spesso piratate. Sai Cornelius come si sarebbe incazzato?



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