Questo quadro, realizzato nel 1920, è stato venduto in asta a 43.000 dollari. Io direi poco. E' un autoritratto, e rappresenta l'autore in veste di travestito, o di donna. Nella foto sotto, potete vedere come si era presentato invece, solo quattro anni prima, nei panni di baldo
ufficiale idealizzato. Ma il suo non è un coming out, è un grido di sofferenza.
Walter Jacob (1893 – 1964), appartiene alla seconda generazione di espressionisti tedeschi. Dopo quattro anni al fronte (1914-1919), intervallati da un periodo di convalescenza per le ferite ricevute, torna a casa profondamente provato.
si rimette a studiare, riprende a dipingere e trascorre alcuni anni di vita
bohemienne, anche per esorcizzare gli orrori della guerra, accettando i lavori grafici che riesce a trovare, che realizza spesso senza firmare.
Figlio di un artista, inizia a disegnare da giovanissimo, e continua a farlo perché non si può permettere tele e colori, tanto che le sue opere sono soprattutto realizzati con mine e matite. Vive a Berlino gli anni dell’espressionismo, per poi ricercare la solitudine sul Mare del Nord dell'isola Hallig Hooge, una delle isole Frisone Settentrionali di 72 abitanti dove si sarebbe depressa anche un'ostrica.
Ha poi viaggiato e vissuto in Alta Baviera, Svizzera, Austria e Jugoslavia, a Monaco, e infine a Hindelang.
Avrà una vita segnata dalle difficoltà economiche croniche e da crisi depressive.
Figlio di un artista, inizia a disegnare da giovanissimo, e continua a farlo perché non si può permettere tele e colori, tanto che le sue opere sono soprattutto realizzati con mine e matite. Vive a Berlino gli anni dell’espressionismo, per poi ricercare la solitudine sul Mare del Nord dell'isola Hallig Hooge, una delle isole Frisone Settentrionali di 72 abitanti dove si sarebbe depressa anche un'ostrica.
Ha poi viaggiato e vissuto in Alta Baviera, Svizzera, Austria e Jugoslavia, a Monaco, e infine a Hindelang.
Avrà una vita segnata dalle difficoltà economiche croniche e da crisi depressive.
L'isola di Hooge |
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