UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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giovedì 6 febbraio 2020

SERGIO DEL PERO. MAESTRO PER HOBBY.


Chiamatelo come gli compete: “Il più grande maestro sconosciuto”. E non è un caso, perché nato a Murano il 1913, dopo essersi diplomato presso l’Istituto d’arte dei Carmini a Venezia è stato per sessanta anni ebanista, diventando nel tempo libero uno dei più grandi fotografi del Novecento italiano. E uno dei meno conosciuti, pur vincendo 800 premi e ammissioni a concorsi in ogni parte del mondo: Russia, Francia, Spagna, Belgio, Germania. Fu insignito delle massime onorificenze: Maestro della Fotografia Italiana, Artista ed Eccellenza della Federazione Internazionale dell'arte Fotografica.





Un personaggio schivo e modesto, amato dagli storici della fotografia.. Aveva una trentina d'anni quando prese in mano per la prima volta una Zeiss Ikon a soffietto, iniziando a fotografare per puro diletto (più avanti usò una Rolleiflex 6x6 e diverse Leica).. Sergio Del Pero si ritenne sempre, in qualche modo, un “artigiano” della fotografia e rivendicò con forza il suo dilettantismo, portato avanti per lunghi anni con grande passione: “La fotografia è un evadere dalla vita è un'espressione personale, interna; bisogna avere un certo sentimento per poter fare delle fotografie. Morì a Mestre nel 1987 per i postumi di un grave incidente.
 



 

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