UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


Seguiteci anche ogni mese su ARTeDOSSIER
https://www.facebook.com/museoimmaginario.museoimmaginario

https://www.facebook.com/Il-Museo-Immaginario-di-Allfredo-Accatino-487467594604391/




martedì 11 febbraio 2020

LA SEX DOLL DI HITLER. UN SOGGETTO PER UN FILM DI TARANTINO.

Come sempre c’è qualcosa di vero e qualcosa di inventato e pruruginoso, ma tant’è, perché  la guerra non l’ho mica persa io, e questo è quello che i nazisti si meritano. Come direbbe Quentin, che riscriverebbe sempre le storie. Ma da anni ritorna la storia della “bambola gonfiabile”, che poi gonfiabile non era, voluta da Hitler come supporto bellico. 
In realtà, dai documenti sembra che il progetto sioa stato promosso da Heinrich Himmler, leader delle SS, denominato "Borghild Field-Hygiene Project” per  cercare di fermare le "inutili perdite" dei soldati nazisti a causa delle malattie sessualmente trasmissibili.       
In un documento scoperto dal giornalista Norbert Lenz, il capo delle SS Heinrich Himmler scrisse: “Il più grande pericolo a Parigi è la presenza diffusa e incontrollata di puttane, che raccoglie clienti in bar, sale da ballo e altri luoghi. È nostro dovere impedire ai soldati di rischiare la salute per il bene di una rapida avventura."   



Dopo che Hitler approvò il piano Himmler assunse Franz Tschakert del Museo tedesco dell'Igiene per progettare e produrre le bambole sessuali naziste. Tschakert aveva creato la "Donna di vetro" - una scultura trasparente anatomicamente corretta di una donna che suscitò molto scalpore nella Germania degli anni '30 per tecnologia e verosimiglianza. Già da tempo era state fatte sperimentazioni, ma mai su scala industriale. Alcune delle prime bambole del sesso furono create dai marinai francesi (dame de voyage) e spagnole (dama de viaje) nel XVI secolo per non essere soli durante lunghi viaggi, pupazzi  masturbatori fatti di stoffa cucita o vecchi vestiti
Una delle prime apparizioni registrate di bambole sessuali fabbricate risale al 1908 citato nel "La vita sessuale dei nostri tempi" di Iwan Bloch. 



Franz Tschakert  e la donna di vetro
Ma i soldati, si sarebbero sbattuti le bambole? Ecco come lo psichiatra nazista Dr. Rudolf Chargeheimer ha descritto il problema:
“Lo scopo e l'obiettivo delle bambole è di alleviare i nostri soldati. Devono combattere e non essere in agguato o mescolarsi con "donne straniere". Tuttavia, nessun vero uomo preferirà una bambola a una vera donna ". A meno che le bambole non possano raggiungere un alto livello di qualità,  Chargeheimer ha suggerito i seguenti 3 standard per superare la potenziale riluttanza dei soldati:
1. La carne sintetica deve sentire la stessa carne vera.

2. Il corpo deve essere agile e mobile come un vero corpo.
 
3. L'organo  deve sembrare assolutamente realistico.

Provano creando prototipi con scheletri di alluminio, ma non funziona, e allora Tschakert punta sulla "galvanoplastiche" ipotizzando l’elastolina, un materiale simile alla plastica usato nei giocattoli per bambini.
Il problema non è solo tecnico e “funzionale”, ma estetico, dovendo realizzare una donna pronta a soddisfare ogni voglia, ma anche lei nazista.
Tschakert pensa di colare in gesso un'intera forma di donna e invita due atlete della corsa a fare da modelle. Tuttavia, i calchi in gesso si rivelarono deludenti. "L'aspetto generale è terribile", scrisse Tschakert "a volte le gambe sono troppo corte e sembrano deformate, o la donna ha una schiena vuota e le braccia come un lottatore." Alla fine, Tschakert e il suo team decidono di realizzare una rappresentazione stilizzata di una donna, con il seno “afferrabile” e uno sguardo atletico, ma con lo sguardo un po’ da puttana. Secondo me andando a pescare nelle opere di Adolf Ziegler, come I quattro elementi: Fuoco, Terra e Acqua, Aria, 1937, nelle quali le opere devono proclamare imponenza e bellezza, rappresentare purezza e benessere. Ideali di razza e femminilità del regime, sacralizzati attraverso la forma cristiana del trittico.
Amico, consigliere e pittore preferito di Hitler, Ziegler presiedette la Camera delle Belle Arti del Reich, conosciuto con l’ironico soprannome di “maestro del pelo pubico tedesco”.

Adolf Ziegler, come I quattro elementi: Fuoco, Terra e Acqua, Aria, 1937,

Le immagini in apertura dell'articolo sarebbe il risultato finale, anche se alcuni storici non lo identificano come tale.
Borghild avrebbe dovuto avere un "volto artificiale della lussuria". Hanno modellato dieci volti diversi e hanno usato test psicologici per determinare quale fosse il più desiderabile per la maggior parte degli uomini. I capelli di Borghild erano tenuti corti, per ricordarle, che faceva parte della forza combattente e non di una generica idea femminile.  In realtà mi ricorda nel fisico e nel volto Brigitte Nielsen anni '80, ma forse il ricordo giovanile mi ha turbato la mente...

 




I primi test sessuali sembrarono portare a risultati positivi (questa sarebbe una delle scene centrali del film di Tarantino, credo) e immaginiamo già l’analisi di Himmler alla conformità degli orifizi, tanto che ne vennero ordinato un primo campione di 50 modelli. Poi non si sa altro. O il progetto venne sospeso, o il bombardamento del Museo dell’Igiene pose fine alla questione. E questa idea, fighissima, finisce nel dimenticatoio.


 






1 commento:

  1. Bambole di caucciù sembrano fossero presenti nei sommergibili giapponesi.

    RispondiElimina