UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 5 agosto 2017

PAUL KIRNING. APOCALITTICO.

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Apocalittico, esoterico, maestoso, triste, anche quando realizza i suoi poster turistici. Definirei così il lavoro di Paul Kirnig (1891-1955) uno di quegli artisti di mezzo del primo novecento, travolti dagli eventi.
Era nato a Bielitz (oggi Bielsko-Biała, Polonia), Slesia, provincia dell'impero degli Asburgo. Si trasferisce a Vienna nel 1908. Dopo il periodo di servizio militare obbligatorio e due anni di studi di chimica presso l'Università Tecnica, viene  richiamato alle armi e nell’estate del 1915 viene gravemente ferito nelle battaglie del Monte San Michele sul fronte italiano. 

  Città, visione apocalittica di Vienna, 1923 



Ritornato a Vienna alla fine della guerra, di 27 anni, si iscrive alla Kunstgewerbeschule per studiare l'arte grafica, una delle più importanti collezioni d'arte e artigianato in Europa dove studia con Oskar Kokoschka, Koloman Moser, Josef Hoffman, e Franz Cizek di cui segue i corsi in Morfologia Ornamentale. Fu il luogo di nascita del Kinetismo dell'arte espressionista e nel suo lavoro grafico Kirnig divenne per un breve periodo un rappresentante prominente di questo movimento.



1934 Dopo aver completato gli studi nel 1922 Kirnig inizia la sua attività di freelance e artista commerciale.

Nel 1924, il direttore della Kunstgewerbeschule, Alfred Roller, invitò Paul Kirnig a unirsi al personale come assistente di Bertold Loeffler e nel 1935, al ritiro del suo vecchio maestro, Kirnig si trasferì come capo dipartimento. Dal 1938 smette praticamente di dipingere.

Rimase in questo posto fino al suo ritiro nel 1953. Morì il 24 agosto 1955.



 autoritratto, 1923









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