La
Germania, civiltà proto-industriale ha sempre avuto a partire dall’800 una
forte componente di opposizione dura e socialismo attivo per la difesa dei
diritti dei lavoratori (Marx, in fondo, era tedesco) tanto che negli anni ’20 nella zona
industriale del Bacino della Ruhr, miniere e fabbriche, i lavoratori radicali e l'esercito e la
polizia si fronteggiarono in numerosi scontri armati, con barricate e
occupazioni.
I
lavoratori, che avevano aderito allo sciopero soffrirono di terribili repressioni tanto
che a un certo punto scatto una reazione furente e si sfiorò la guerra civile.
Furono centinaia le vittime tra gli operai. Di questa scontro se ne approfittò il Nazionalsocialismo, che montò ad arte accuse di ogni tipo contro i lavoratori.
Dieci
anni dopo, nel 1930, con Ruhrkampf, (Barrikade)’ Gille Barthes, rivela una verità poco conosciuta
all’epoca e rimossa dai media di regime. Un quadro capolavoro esposto al Suermondt-Ludwig Museum - Aachen, Germania.
La
sua opera, per essere ancora più potente si ispira a modelli leonardeschi (battaglia di Anghiari), e
risulta di una straordinaria drammaticità.
Gilles
era un membro del Partito Comunista Tedesco (KPD) ma per rapporti mai del tutto chiariti espose anche in mostre curate dal partito nazista.
Straordinario
per affinità anche il quadro “Guerra di strada” di Otto Dix del 1927, andato
smarrito nel 1946, e del quale esiste solo una riproduzione in bianco e nero.
"Self Portrait with Gasmask" - Barthel Gilles. Oil on canvas, 19.5 × 15.5 inches. 1930