UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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martedì 25 ottobre 2016

PAUL VAN OSTAIJEN, UNO DEI PRIMI POETI VISIVI NORD EUROPEI.



Paul van Ostaijen (Anversa, 1896 – Miavoye-Anthée, 1928), soprannominato "Mr.1830", camminava come un dandy, si vestiva come un dandy, ma non era un fancazzista come tanti che fingevano al tempo di essere dandy. Era uno scrittore, poeta e visual artist, caratterizzato da uno stile molto personale, che lo ha reso il maggiore esponente letterario delle avanguardie nelle Fiandre.
Influenzato nelle sue composizioni letterarie dal Futurismo, dall’Espressionismo, dal Dadaismo e infine dal Surrealismo, ha infatti sempre mantenuto uno stile personale e riconoscibile.

Attivo sostenitore dell'indipendenza fiamminga durante la prima guerra mondiale, fu costretto a fuggire a Berlino per evitare l’arresto. In questa città caotica e bulimica, uno dei centri Dada, iniziò a comporre poemi visivi, incrociando poesia e forma, immaginando di poter declinare parole e musica, giocando sul parallelismo tra lezioni di piano e commozione letteraria, intesa come potrebbero essere intese le variazioni di un piano.



Dopo una grave crisi psichica tornò in Belgio, dove aprì a Bruxelles una galleria d'arte. Ricoverato in casa di cura nelle Ardenne valloni per un aggravamento della Tubercolosi, morì nel 1928 in un sanatorio a 34 anni prima che il suo primo volume venisse pubblicato.


 
loris Jespers, Paul van Ostaijen, 1928

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