Paul van Ostaijen (Anversa, 1896 – Miavoye-Anthée, 1928), soprannominato "Mr.1830",
camminava come un dandy, si vestiva come un dandy, ma non era un fancazzista
come tanti che fingevano al tempo di essere dandy. Era uno scrittore, poeta e visual
artist, caratterizzato da uno stile molto personale, che lo ha reso il maggiore
esponente letterario delle avanguardie nelle Fiandre.
Influenzato nelle sue composizioni
letterarie dal Futurismo, dall’Espressionismo, dal Dadaismo e infine dal
Surrealismo, ha infatti sempre mantenuto uno stile personale e riconoscibile.
Attivo sostenitore
dell'indipendenza fiamminga durante la prima guerra mondiale, fu costretto a
fuggire a Berlino per evitare l’arresto. In questa città caotica e bulimica,
uno dei centri Dada, iniziò a comporre poemi visivi, incrociando poesia e
forma, immaginando di poter declinare parole e musica, giocando sul
parallelismo tra lezioni di piano e commozione letteraria, intesa come
potrebbero essere intese le variazioni di un piano.
Dopo una grave crisi psichica
tornò in Belgio, dove aprì a Bruxelles una galleria d'arte. Ricoverato in casa
di cura nelle Ardenne valloni per un aggravamento della Tubercolosi, morì nel
1928 in un sanatorio a 34 anni prima che il suo primo volume venisse
pubblicato.
loris Jespers, Paul van Ostaijen, 1928 |
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