UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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giovedì 7 febbraio 2013

LA CULTURA PUNK SPIEGATA A MIA FIGLIO


Buzzcocks, Orgasm Addict Poster, 1977
Alla fine degli anni ’70, sulla scia di una tendenza nata negli Stati Uniti e poi in Inghilterra e in Germania nell’ambito della musica giovanile (tra il ’74 e il ’76), nasce la cultura Punk.
Cultura o sub-cultura, come essa stessa vuole essere chiamata, esaltando un termine inglese che voleva dire “una cosa di scarsa qualità”, da due soldi.
La storia, molto complessa del movimento punk, ha influenzato numerose forme d'arte e aspetti culturali, dalla musica alla letteratura, dalle arti visive alla moda, trovando le sue icone soprattutto nelle band e nelle loro cover, The Stooges, Buzzcocoks, Ramones (i primi a usare questa definizione), Dead Boys, The Damned o Clash, e infine i Sex Pistols. Con un approccio che punta a semplificare la composizione musicale, e a stravolgerne le regole. Trasformando i concerti in vere e proprio performances, aggressive. Dei cantanti verso il pubblico e del pubblico verso i performer.

Certo, esaltare una cresta, un rutto o uno scaracchio sul pubblico a forma d’arte sembra eccessivo, ma la cultura Punk ha avuto il destino di essere breve ed effimera. E a divenire “moda” lì, dove voleva essere al di là di ogni moda. E per questa la adoriamo.
Anche se provare a definirla spinge chiunque, noi compresi, a sembrare degli emeriti coglioni qualunquisti.

The Clash, Clash City Rockers / Jail Guitar Doors Poster, 1978
Alternative T.V, How Much Longer / You Bastard Single Poster, 1977
Sex Pistols (1977)
Austerity in the UK … Jamie Reid’s God Save the Queen poster
Sex Pistols (1978)
Risulta impossibile collocare l'"ideologia" punk odierna in un'unica corrente di pensiero, dato che col tempo, il movimento si è suddiviso in un'infinità di diverse classificazioni, che vanno dall'anarchismo al comunismo fino al nazismo, oppure semplicemente la neutra apoliticità.
A unire tutti gli appartenenti al movimento punk sotto un'unica causa è il rifiuto per qualsiasi forma di controllo sociale, per le convenzioni, il perbenismo, la religione, la famiglia tradizionale. Con frequenti contaminazioni con il mondo glam rock e con gli skinhead (teste rasate).

Dopo l'ondata punk 77, che andava ritirandosi verso la fine degli anni settanta anche a causa del declino e lo scioglimento dei Sex Pistols nel 1979, la moda del punk durerà sino al 1984, evolvendosi (o degenerando in hardcore punk).
Il punk è morto. Viva la cultura punk!


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