UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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domenica 24 febbraio 2013

CLARA REE, LA DEGENERATA CHE NON SOPPORTAVA LA FOLLIA DEL MONDO

Autoritratto, 1922-1925

Anita Clara Rée (nata il 9 febbraio 1885 a Amburgo, morta suicida il 12 dicembre 1933 a Kampen) è stata una pittrice tedesca d'avanguardia operante a Parigi e nella Repubblica di Weimar.



Nata ad Amburgo da una famiglia di ricchi mercanti ebraici, figlia di Israele Rée e Clara, viene comunque battezzata insieme alle sorelle e cresciuta secondo il credo luterano, in conformità con le norme sociali praticate dalla borghesia e dalle famiglie di classe superiore ebraiche in Germania in quegli anni.

Dal 1905, studia con il pittore Arthur Siebelist, e nel 1906 incontra Max Liebermann, che ne riconosce il talento e la incoraggia a continuare la sua carriera artistica.  

Parti quindi per Parigi dove studia tra il 1912 e il 1913 con Fernand Léger. Dal 1914, grazie ai ritratti inizia ad essere conosciuta e apprezzata, soprattutto nel suo paese.Tornata in Germania, si stabilisce infatti ad Amburgo, dove diverrà una delle promotrici della Secessione. Un viaggio in Italia, sino a Positano, avrà infine una grande influenza nella sua pittura, soprattutto per quanto concerne l’uso del colore.

Giovane cinese, 1919
  
Nonostante l’apparente successo, almeno 3 importanti commesse pubbliche, nel 1933 si toglierà la vita con un’overdose di barbiturici. Molte le cause che vanno ad assommarsi a delusioni a livello personale e a un tedium vitae che inizia a riempirne i pensieri.

Viene infatti fatta oggetto di ostilità da vari gruppi filonazisti, e da parte di forze antisemite. E anche i funzionari statali le bloccano le commissioni già effettuate. 
In una lettera a sua sorella denuncia la “follia del mondo”. Scriverà poi: "Non posso più vivere in questo mondo e non ho altro desiderio che di lasciare ciò a cui io non appartengo più ...".
 

Lascerà una fortuna considerevole, che verrà divisa tra i suoi amici. La sua arte verrà poi designata "Entartete Kunst" – arte degenerata - dai nazisti.
Una monografia e la mostra nel 1987 hanno fatto lei oggi, dopo lunghi anni di oblio, il più famoso dei secessionisti di Amburgo.


La tirolese
"Teresina" 1925

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