Autoritratto, 1922-1925 |
Anita Clara Rée (nata il 9 febbraio 1885 a Amburgo, morta suicida
il 12 dicembre 1933 a Kampen)
è stata una pittrice tedesca d'avanguardia
operante a Parigi e nella Repubblica di Weimar.
Nata ad Amburgo da una famiglia di ricchi mercanti ebraici, figlia di Israele Rée e Clara, viene comunque battezzata insieme alle sorelle e cresciuta secondo il credo luterano, in conformità con le norme sociali praticate dalla borghesia e dalle famiglie di classe superiore ebraiche in Germania in quegli anni.
Dal 1905, studia con
il pittore Arthur Siebelist, e nel 1906 incontra Max Liebermann, che ne riconosce il talento e la incoraggia a continuare la sua carriera artistica.
Parti quindi per Parigi dove studia tra il 1912 e il
1913 con Fernand Léger. Dal
1914, grazie ai ritratti inizia ad essere conosciuta e apprezzata, soprattutto
nel suo paese.Tornata in Germania, si stabilisce infatti ad Amburgo, dove diverrà
una delle promotrici della Secessione. Un viaggio in Italia, sino a Positano,
avrà infine una grande influenza nella sua pittura, soprattutto per quanto
concerne l’uso del colore.
Giovane cinese, 1919 |
Nonostante l’apparente successo, almeno 3 importanti commesse pubbliche, nel 1933 si toglierà la vita con un’overdose di barbiturici. Molte le cause che vanno ad assommarsi a delusioni a
livello personale e a un tedium vitae che inizia a riempirne i pensieri.
Viene infatti fatta oggetto di ostilità da vari gruppi filonazisti, e da parte di forze antisemite. E anche i
funzionari statali le bloccano le commissioni già effettuate.
In una lettera a sua sorella denuncia la “follia del mondo”. Scriverà poi: "Non posso più vivere in questo mondo e non ho altro desiderio che di lasciare ciò a cui io non appartengo più ...".
Lascerà una fortuna considerevole, che verrà divisa tra i suoi amici. La sua arte verrà poi designata "Entartete Kunst" – arte degenerata - dai nazisti.
Una monografia e la mostra nel 1987 hanno fatto lei oggi, dopo lunghi anni di oblio, il più famoso dei secessionisti di Amburgo.
In una lettera a sua sorella denuncia la “follia del mondo”. Scriverà poi: "Non posso più vivere in questo mondo e non ho altro desiderio che di lasciare ciò a cui io non appartengo più ...".
Lascerà una fortuna considerevole, che verrà divisa tra i suoi amici. La sua arte verrà poi designata "Entartete Kunst" – arte degenerata - dai nazisti.
Una monografia e la mostra nel 1987 hanno fatto lei oggi, dopo lunghi anni di oblio, il più famoso dei secessionisti di Amburgo.
La tirolese |
"Teresina" 1925 |