RODCHENKO E IL SENSO DELLA PUBBLICITA'.
"Io fui il solo dei tanti artisti e innovatori che si dedicò alla pubblicità. I testi dovevano crearmi un’infinità di problemi. Erano prolissi, noiosi, privi d’interesse. Correggevo io stesso le scritte ma non era facile convincere i clienti ad accettare tagli ed abbreviazioni. Una volta, per esempio, mi toccò lavorare su questo testo: “chi non possiede azioni Dobrolët [associazione volontaria per l’aiuto allo sviluppo dell’aviazione] non è cittadino dell’Unione sovietica”. Non si trattava né di poesia né di uno slogan. Il testo cadde sotto gli occhi del mio amico Volodja, poeta, che scoppiò a ridere e si mise a fare del sarcasmo.
Mi arrabbiai e lo rimproverai, dicendogli che, se i buoni poeti non sapevano che ridere della cattiva pubblicità, non vi sarebbe stata mai una buona pubblicità.
Rimase in silenzio. Ci pensò su e finì per darmi ragione. Cominciò così la nostra collaborazione...»
Dai Diari di Aleksandr Michajlovič Rodčenko (in russo Александр Михайлович Родченко) (San Pietroburgo, 23 novembre 1891 – Mosca,1956), fotografo, grafico, teorico della visione, uno dei maggiori esponenti delle avanguardie russe tra il 1920 e il 1940.
Per capire il senso della pubblicità e della creatività.
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La madre |
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Alla fine del testo è scritto giusto. In alto no. Perché scriverlo con l'H ? Rodchenko, all'inglese, anziché semplicemente Rodcenko?
RispondiEliminaA parte questo, va detto che fu veramente un grande, e non solo pubblicitario, ma anche, se non soprattutto, fotografo. Si veda qui la foto della madre dalla copertina di "Sovetskoe Foto". Inoltre fu, assieme a Gustav Klutsis, tra i più fedeli assertori del fotomontaggio: celebri le sue illustrazioni foto-montate per il libro di Majakovsky "Pro Eto". Ed è proprio con Majakosvky che stringerà un sodalizio durato anni, per relizzare le copertine di molti dei suoi libri di poesie.