UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 17 marzo 2018

Carlo Barbieri. 100 lire e una piscina per morire.

In tutta la sua vita Carlo Barbieri, pittore pugliese, ha venduto una sola opera, a 100 lire, ed è morto proprio a causa di questo. Giovanissimo, ha vissuto come ha potuto, facendo il decoratore e l’illlustratore per sbarcare il lunario.
E’ in questa veste che mentre si trova a Roma presso il Foro Mussolini muore affogato a 27 anni per aver battuto il capo sul fondo della piscina del Foro Italico (all'epoca Stadio Mussolini), dove ora si disputano i campionati del mondo, ma che una volta veniva usato anche dalla povera gente. Stava festeggiando la vendita del suo primo quadro, compiendo un tuffo esagerato, classico di quelli che non conoscono bene le piscine,
La rivista "il Selvaggio" gli dedicò un numero intero della rivista, grazie Mino Maccari.


Carlo Barbieri nac­que a San Cesario di Lecce il 23 otto­bre 1910. Insieme ai fratelli Fran­cesco e Ugo, Carlo trascorse la sua giovinezza a Lecce, quando il padre fu assunto come impiegato al dazio. In questo periodo frequentò, in­sieme al fratello Francesco, il laboratorio di arte applicata di Ariosto Ammassari, da poco costituito a Lecce. Dopo aver frequentato le scuole locali ed aver appreso dalla madre i primi elementi di disegno, nel 1922 Carlo, incoraggiato da Geremia Re (1894-1950), si trasferì a Roma.
Nonostante l’ambizione di seguire i corsi di pittura presso l’Accademia, Barbieri preferì dipingere e disegnare fuori dall’ambito accademico. Il suo interesse per le arti seguì anche dei percorsi letterari, soprattutto legati alla poesia, con ottimi riscontri; una serie di suoi componimen­ti sono pubblicati dal poeta Francesco Negro e da Ennio Flaiano. In un periodo di grandi ristret­tezze economiche, Carlo si dedicò ad un’intensa attivi­tà ritrattistica, realizzando numerosi lavori, tra i quali il Ritratto del fratello Ugo al pianoforte (1936) ed il Ritratto di Francesco Negro (1937).
Nel suo studio di via Margutta, Barbieri realizzò centinaia di disegni, dipinti, bozzetti per manifesti, copertine di libri, ritratti e numerose vedute romane. Tra il 1937 e il 1938 Carlo si allontanò dai temi della Scuola Romana, prediligendo un filone di ricerca di respiro internazionale, realizzando composizioni di saltimban­chi, veneri, pagliacci, caval­li, suonatori, nelle quali si comprende la conoscenza della pittura di James Ensor e Pablo Picasso.

Morì a Roma nel 1938 all'età di 28 anni.

 

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