UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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giovedì 28 febbraio 2019

UNO DEI DUE QUADRI SACRI PIU’ RIPRODOTTI AL MONDO NON ESISTE PIU’. LA MADONNINA DEL FERRUZZI

La “Madonnina”, nota anche come La Madonna del Riposo o La Madonna delle Vie, insieme al “Cristo dagli occhi buoni” di Eugeniusz Kazimirowski, (così lo chiamo io e gli ho dedicato un altro articolo di cui allego il link) è il quadro sacro più riprodotto al mondo, in infinite varianti,  opera di un artista noto in vita e completamente dimenticato oggi.
E perché sia così amato in qualunque latitudine resterà per me sempre un mistero. Ah... poter capire l'anima umana...




Roberto Ferruzzi (Sebenico, Dalmazia 1853 - Luvigliano 1934) figlio di un avvocato, giunto a Venezia per studiare e poi laureatosi a Padova  in Giurisprudenza. In realtà voleva solo dipingere, ed è quello che fece quando nel 1879 si stabilì a Luvigliano nei Colli Euganei, creando un cenacolo culturale che divenne meta dei maggiori artisti dell’epoca. Un giorno una giovinetta, seconda di quindici figli, che teneva in braccio il fratellino addormentato, colpì il pittore per la sua tenera dolcezza e la immortalò sulla tela con il titolo ‘Maternità’. Il dipinto fu esposto alla Biennale di Venezia nel 1897 e vinse addirittura il I° premio. Il successo popolare cambiò il titolo in ‘Madonnina’. Il quadro fu acquistato per tremila lire, cifra astronomica per l’epoca, e più volte rivenduto. Lo comprò infine la ditta dei fratelli Alinari che ne compresero la potenza, e decisero di lanciarne la duplicazione di massa in ogni formato. Tanto che oggi lo vediamo in ogni possibile variante cromatica e di sfondo.
Durante l’ultimo conflitto mondiale, un ambasciatore americano in Europa, John George Alexander Leishman, lo acquistò, ma durante il viaggio verso gli Stati Uniti la nave venne silurata da un sommergibile tedesco e la bella Madonnina finì in fondo al mare. Notizia che molti non credono, tanto che  “Chi l’ha visto?” ha dedicato anche un servizio, convinti che l’opera sia in realtà conservata in maniera anonima in qualche casa, confusa tra le decine di migliaia di copie su tela. Secondo alcuni fonti, probabilmente ridipinta, arrivata in una collezione privata in Pennsylvania negli anni cinquanta.   
 Il prof. Ferdinando Viglieno Cossalino ricorda: «La ragazza del ritratto, Angelina Cian, che ispirò la Madonnina (aveva allora undici anni) si era nel frattempo trasferita a Venezia. Si sposò e seguì, nel 1906, il marito in California, a Oakland. Ebbe dieci figli, ma la sua felicità svanì per l’improvvisa morte del marito; vedova, non fu in grado di affrontare le avversità della vita; i suoi figli furono ospitati in orfanatrofio e lei, in preda alla disperazione, fu internata in manicomio. Morì nel 1972».

La bambina, Feruzzi, 1900

ICONE KITSCH. TEOMONDO, LE POPPUTE, IL MOCCIOSO E IL GESU’ DAGLI OCCHI BUONI. INSOMMA, I QUADRI PIU’ FAMOSI DEL MONDO. 

vedi il link




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