UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 1 dicembre 2012

FRANZ SEDLACEK, DISPERSO, RISCOPERTO. UN MAESTRO DEL REALISMO MAGICO.

Song in Twilight, 1931
Franz Sedlacek (Breslau 1891 - da qualche parte della Polonia 1945, data della morte presunta) è stato un anomalo, imprevedibile, pittore austriaco, legato alla Nuova Oggettività ("Neue Sachlichkeit") un movimento simile al realismo magico italiano e molto vicino al surrealismo.

Facciamola breve. 
I suoi quadri sono geniali. Imprevedibili. Sembrano addirittura essere anni avanti nel gusto, nel segno e nell'ironia, e sembrano presagire la cultura della street art e del comic. Tanto da far sembrare il caro Kostabi un epigono  (bè, non era così difficile...) e Banksy uno sdolcinato.Sedlacek sparì nella seconda guerra mondiale, dove serviva come soldato della Wehrmacht. Venne dichiarato morto solo nel 1974. Nel 1990 vennero ripresentate al pubblico le sue opere, rimaste sino ad allora accatastate in un magazzino.


La visita, 1932
La tempesta, 1932


Ma vediamo la biografia. Dopo aver studiato chimica e architettura, e aver partecipato al I° conflitto mondiale (anche quello) termina gli studi, inizia a lavorare presso il Tecnichal Museum di Vienna, e come grafico e pittore. Attraversa la secessione e il simbolismo, entra nel gruppo Marzo, con Alfred Kubin, e negli anni '30 approda a uno stile personalissimo, onirico.

193
In pochi anni diventa famoso nel suo paese, si sposa e avrà due figli, espone al Museum of Modern Art di New York e riceve la maggiore onoreficenza austriaca. 
Scoppia però la guerra, viene richiamato sotto le armi, iniziando a girare dal 1939 in Olanda, Stalingrado, dove sopravvive, e in Polonia dove svanirà nel nulla, dopo aver passato tra i due conflitti quasi 8 anni della sua vita in trincea.
Le sue opere sono oggi visibili al Leopold Museum a Vienna.

Che Dio ci perdoni.


Fancikul, 1931
Paesaggio Urbano 1934



fiore e insetti, 1935




1 commento:

  1. Srtaordinario, coinvolgente, viva ilmuseoimmaginario !

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