UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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sabato 15 dicembre 2012

ARANCIA MECCANICA ICONA POP

C’è un film cult, che più di molti altri, può essere definito una vera icona pop. Nel senso di Pop Art. Stiamo parlando diArancia Meccanica, film del 1971 diretto, scritto e partorito sequenza per sequenza da Stanley Kubrick. 



Basterebbe l’apparizione iniziale degli arredi del Korova Milk Bar. Il locale dove si ritrovano Alex e i suoi “Drughi”, che certo non a caso, ha esplicite analogie con due provocatorie sculture realizzate nel 1969 dallo scultore, pittore e fotografo Allen Jones: “Chair” e “Table”, avanguardista inglese, spesso contestato per la violenza esplicita delle sue opere e decisamente poco conosciuto in Italia.

Allen Jones, chair
Allen Jones, table
il dispenser del bar

Allen Jones, calendario Prirelli, 1971
Arredi straordinari, alcuni dei quali andati persi, in altri casi passati in asta (il tavolo) e oggi riprodotti a fini commerciali. Quasi certamente ideati e supervisionati ai tempi dal genio del set designer e scenografo John Barry. Oscar per Star Wars, e autore di Superman, scomparso prematuramente a 43 anni per colpa di un attacco di meningite, che lo colpì sul set nel 1979, uccidendolo in poche ore.



Altri rimandi espliciti appaiono gli arredi interni delle case dei derubati, o della famiglia di  Alex, il recupero della grafica dei cartoon, tipico dell'arte di Roy Lichtenstein, o ancora la grafica delle opere di Wesselmann o dello stesso Ramos  che ritornano, ad esempio, nella casa della signora dei gatti.
La grande scultura-fallo, usata per uccidere, e poi, una vera opera d’arte, realizzata 3 anni prima dallo scultore olandese Herman Makkink, macro-prop che anticipa di 30 anni le provocazioni di Jeff Koons.

A sinistra Kubrick sul set, a destra Herman Makkin, Rocking Machine, 1970, editionof 6 polyester, steel, lead


Con un elemento in più, la fotografia di John Alcott, soprattutto nella rappresentazione delle scene più violente come l'assalto al barbone, la rapina, la sfida alla banda di Billy Boy. Situazioni sceniche alle quali alterna il rigore del bianco e nero e della monocromia. O le suggestioni della op-art che in quegli anni andava a maturazione.



Divertene anche la citazione dei quadri del re del Kitsch che riempiono la casa dei genitori: Joseph Henry Lynch (28 ottobre 1911-16 gennaio 1989) un artista inglese le cui donnine poppute dai fianchi robusti, hanno riempito l’Europa negli anni ’50 grazie a oleografie diffuse da una ditta belga. 
Meglio conosciuto con la firma J.H. Lynch ha prodotto alcuni capolavori della mass art come Tina (1964), Ninfa, Foglie d’Autunno e Woodland Goddess.
 
 

Ah, dimenticavamo. La grafica di un’altra icona del ‘900, il poster di Clowork Orange, è stata disegnata da Bill Gold utilizzando illustrazioni di Philip Castle. Se invece rivolete rivivere, in maniera un po’ kitsch, le atmosfere del Korova Milk Bar cliccate su google. Ce ne sono da Las Vegas a Toronto.


Allen Jones nella sua casa


Allen Jones, 1971
Allen Jones, Wet Seal 1966, pittore, scultore, stylist, fotografo pop britannico. 




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