LE IMMAGINI E GLI AUTORI MENO VISTI DEL '900. LE STORIE MAI RACCONTATE.
UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO
Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.
Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.
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martedì 26 settembre 2017
LOTTE LASERSTEIN, QUELLA CHE E’ ANDATA A LETTO PRESTO.
“Neue Frau” era il termine che veniva dato alle donne giovani, ribelli e indipendenti,
alle “teste calde” che popolarono la Germania tra le due guerre, che si
tagliavano i capelli corti e vestivano da uomini, come nel ritratto in fondo alla pagina. Ma si ballò solo un decennio,
prima che il calcagno del nazismo schiacciasse le loro teste.
Tra queste, Lotte Laserstein, che in più era ebrea, e che fu costretta a
rifugiarsi in Svezia allo scoppio della Guerra dove e poi scomparsa in una vita oscura di
cui non è rimasta praticamente traccia.
Dissolvenza.
Nel
1986 il suo lavoro, che ha il suo corpus tra il 1920 e
il 1930 viene riscoperto da uno scrittore che cercava informazioni sul
Prof. Erich
Wolfsfeld, che era stato anche il maestro di pittura di Lotte. Nessuno
conosce questa artista. Nel 1987 venne così
organizzata alla Belgrave Gallery di Londra una mostra che fece molto
parlare, anche se portò poi alla dispersione delle sue opere.
Lotte, che era nata in Prussia nel 1898 morirà a 95 anni a
Kalmar in Svezia nel 1993. Può essere collegata alla Nuova Oggettività o al
Realismo tedesco.
Self Portrait With A Cat
LUIGI DEL BIANCO, LO SCULTORE CHE DIEDE ESPRESSIONE A UNA MONTAGNA
Non so se vi ricordate qualche scena di Good Morning Babilonia il film dei fratelli Taviani nel quale due
artigiani toscani creano tra mille difficoltà ambientali le fantasmagoriche
scenografie di Intolerance di
Griffith nel 1913. Anche a quell’epoca gli artigiani e i tecnici italiani erano
infatti i migliori al mondo, tanto che, quando venne proiettato il film Cabiria, in America, lasciò tutti a bocca
aperta e i produttori corsero nel nostro Paese ad assumere mano d’opera
specializzata.
Tra gli artigiani che si imbarcarono in quegli anni anche Luigi Del Bianco, di mestiere intagliatore e scultore. Era originario di Meduno, in provincia di Pordenone, Friuli, ma era nato a La Havre, in Francia. Aveva studiato a Vienna e a Venezia, ma poi, sollecitato da un cugino che abitava nel Vermont, con il sogno dell’avventura, partì a soli 17 anni, verso il nuovo continente.
Il destino volle
che pochi anni dopo la sua arte si incrociò con la follia di Gutzon Borglum, uno
scultore che a Parigi aveva studiato con Auguste Rodin e che aveva una idea
folle: scolpire a Black Hills, nel Sud Dakota, sul fianco di una montagna, i
volti di quattro famosi presidenti degli Stati Uniti: George Washington, Thomas
Jefferson, Abraham Lincoln, Theodore Roosevelt, di dimensioni gigantesche: la testa di
Washington, per esempio, è alta 18 metri, il naso è lungo 6, gli occhi misurano
3 metri di larghezza e la bocca è larga 5 metri.
I lavori
iniziarono il 4 ottobre 1927 e il primo viso, quello di Washington, fu
inaugurato circa tre anni più tardi, il 4 luglio 1930. Borglum, che durante i
lavori guidava una squadra di ben 360 persone, morì però nel 1941, prima di
ultimare l’impresa, che fu portata a termine dal nipote.
Tra i 360 carpentieri assoldati, a Luigi Del Bianco venne affidato l'incarico di dar vita alle espressioni dei volti degli ultimi 3 presidenti. Un compito complicato e molto importante, che l'uomo svolse con una maestria riconosciuta sia dai suoi colleghi che dal responsabile dei lavori Gutzon Borglum che, secondo le testimonianze "non avrebbe affidato a nessun altro questa mansione". La sua abilità gli permise di "avanzare di grado" rispetto agli altri lavoratori sino a Capo Intagliatore. Del Bianco divenne il portavoce del gruppo ed era proprio lui a parlare direttamente con Borglum per dargli informazioni sulle attività previste, mentre dava vita a una piega delle labbra di Jefferson o allo sguardo di Washington. Un ruolo che solo nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente dalle autorità del National Park Service americano. Un italiano come tanti, che valeva, secondo il suo superiore, "quanto tre uomini che si possono trovare qui in America". Complimenti Luigi del Bianco (Le Havre, 9 maggio 1892 – New York, 20 gennaio 1969), morto per silicosi, per colpa degli effetti della polvere delle tonnellate di granito e roccia che nella sua vita aveva lavorato. In un'intervista all'Herald Statesman nel 1966 disse: "Potevo vedere solo da dove mi trovavo ciò che stavo facendo, ma l'occhio di Lincoln doveva sembrare giusto da molti chilomentri di distanza. Conosco ogni linea e cresta, ogni piccolo urto, ogni dettaglio della sua testa, anche quelli che non vedrete mai...".
Tra i 360 carpentieri assoldati, a Luigi Del Bianco venne affidato l'incarico di dar vita alle espressioni dei volti degli ultimi 3 presidenti. Un compito complicato e molto importante, che l'uomo svolse con una maestria riconosciuta sia dai suoi colleghi che dal responsabile dei lavori Gutzon Borglum che, secondo le testimonianze "non avrebbe affidato a nessun altro questa mansione". La sua abilità gli permise di "avanzare di grado" rispetto agli altri lavoratori sino a Capo Intagliatore. Del Bianco divenne il portavoce del gruppo ed era proprio lui a parlare direttamente con Borglum per dargli informazioni sulle attività previste, mentre dava vita a una piega delle labbra di Jefferson o allo sguardo di Washington. Un ruolo che solo nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente dalle autorità del National Park Service americano. Un italiano come tanti, che valeva, secondo il suo superiore, "quanto tre uomini che si possono trovare qui in America". Complimenti Luigi del Bianco (Le Havre, 9 maggio 1892 – New York, 20 gennaio 1969), morto per silicosi, per colpa degli effetti della polvere delle tonnellate di granito e roccia che nella sua vita aveva lavorato. In un'intervista all'Herald Statesman nel 1966 disse: "Potevo vedere solo da dove mi trovavo ciò che stavo facendo, ma l'occhio di Lincoln doveva sembrare giusto da molti chilomentri di distanza. Conosco ogni linea e cresta, ogni piccolo urto, ogni dettaglio della sua testa, anche quelli che non vedrete mai...".
GOOD MORNING BABILONIA: E’ il tempo del muto.
Griffith sta girando il suo capolavoro: Intolerance. Con lui lavorano due
artigiani toscani, bravi a costruire, mani e cervelli in fuga da un’Italia in
crisi economica. Non è facile stare lì. La reputazione degli italiani in quegli
anni è bassa, molto bassa. Sono poveracci, sono stracci, sono lontani. Il capo
scenografo è un’americano, infastidito da questi due pezzenti che il regista ha
voluto nel film, con il risultato di rubare lavoro alle maestranze californiane.
Non importa che i due siano dei veri maestri nel trattare la pietra. L’insulto
è quotidiano. Gli italiani lì oltreoceano sono tutti Dago, Guinea, Guido,
Mario, Gino, sono puzzolenti e sovversivi, sfaticati e neri. “Gli italiani
pancia al sole, e mani sulla pancia”. E’ dopo un altro sputo, un altro segno di
disprezzo, che l’artigiano afferra il braccio del fratello e grida, urla, la
sua rabbia, il suo orgoglio. “Queste mani hanno restaurato le cattedrali di
Pisa, Lucca, Firenze… Di chi sei figlio tu ?Noi siamo i figli, dei figli, dei
figli di Michelangelo e Leonardo; di chi sei figlio tu?”. Di chi sei figlio tu? (Vittorio Macioce)
lunedì 25 settembre 2017
SEPARATI ALLA NASCITA. ANALOGIE, ASSONANZE, IDENTITA', EVOLUZIONI
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