“La pittura è una preghiera laica è una immersone nel colore e nella materia!”
Achille Sdruscia
Achille Sdruscia per gli amici “Achilletto”, nasce a Roma nel 1910 e dal padre Amedeo maestro stuccatore, storico collaboratore dello studio “Brini e Meschini” impara i rudimenti del mestiere, che poi riverserà nella pittura. Di giorno lavora con il padre e, quando può, frequenta i corsi di disegno anche presso l’Accademia di San Luca. E il disegno, non a caso, diventerà una sua area di eccellenza, pur se pochi sono ancora i suoi lavori conosciuti. Una capacità segnica che va di pari passo con quella dei grandi pittori del tempo.
festa in piazza, 1942 |
È durante la guerra che comprende
la sua vocazione, entra di fatto nella Scuola Romana che si dirama in mille
sfaccettature. Frequenta Piazza del Popolo e via Margutta, dove abiterà
brevemente, e nel 1943 Sdruscia è presente alla IV edizione della Quadriennale
di Roma. Frequenta i più grandi maestri di quel periodo, da Virgilio Guidi a De
Pisis, da Ziveri (con cui spesso dipinge en plein air) a Vedova. Si reca spesso nelle Marche, dove trova l'amicizia di Arnoldo Ciarrocchi e dove esporrà.
Negli anni cinquanta la sua pittura tonale, incontra un discreto successo di pubblico e di vendite, espone nella celebre rassegna romana voluta dalle Sorelle Fontana, e riceve una menzione speciale al Premio Marzotto. Achille Sdruscia racconta Roma in tutti i suoi angoli segreti, con uno stile che appare immediatamente riconoscibile, dove il nero agisce come contorno e alternanza, in contrapposizioni a rossi e ocra. Roma in quegli anni è un grande paese dove nel centro storico vivono ancora artigiani e povera gente, ed è quello il mondo che vuole raccontare. Inizia tuttavia a rinchiudersi in sé stesso, e soprattutto, esce dal giro dei galleristi. Questo lo porterà a essere via via dimenticato, mentre il valore delle sue opere scende di quotazione. Negli anni settanta la sua arte appare antica, superata. Non sperimenterà mai la pittura astratta, approccia un cubismo della seconda ondata e finisce per essere dimenticato.
Muore a Roma nel 1994 a Via Pola, dove abitava,
L'artista è presente anche nella Galleria Nazionale d d'Arte Moderna di Roma ed inserito nel catalogo della "Raccolta 8 x10 di Cesare Zavattini".
« L'arte è il conforto dello spirito
e in essa esiste la civiltà del tempo »
Premio Marzotto 1951 foto ufficiale con Enrico Accatino, Carlo Levi, Felice Mariani, Ornella Angeloni, Achille Sdruscia (con i baffi) |
autoritratto 1943 |
Mia madre, 1944 |
Scuola romana, Achille Sdruscia, "Achille Sdruscia"
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