UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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lunedì 2 marzo 2020

FEDERICO SENECA DAL BACIO AL PITTOGRAMMA


Federico Seneca è stato uno dei più importanti cartellonisti pubblicitari italiani, ma come vedrete, non solo. Nato a Fano nelle Marche nel 1891, studia disegno al Regio Istituto di Belle Arti di Urbino fino al 1911,

Si trasferisce quindi a Milano, dove incontra Marcello Dudovich, la grande stella del tempo. Scoppia la prima guerra mondiale e viene arruolato prima negli alpini e successivamente diventa pilota di aereo, volando anche sugli idrovolanti.

Finita la guerra dal 1919 inizia a collaborare con la Perugina e la Buitoni, che da allora avranno il suo tocco ineguagliabile, essenziale, modernista e vagamente cubista. Interessante anche il suo metodo, che porta spesso a trasformare le illustrazioni in elementi 3D per verificarne l’efficacia. E’ il momento nel quale nasce il famoso “bacio” dei baci Perugina che ha unito generazioni di italiani. Uno stile inconfondibile, che privilegia le tinte piatte e il contrasto di colori, dove battezza un timbro di giallo che adoro letteralmente.



Nel 1933 lascia Perugia e apre un proprio studio a Milano, e lavora fino al 1935 per Italrayon, Fiat e Cinzano. Dopo la pausa bellica riprende a operare negli anni ‘50, occupandosi delle campagne pubblicitarie di Agipgas, Pibigas, Energol, Lane BBB e nuovamente Cinzano. Ritiratosi, muore in Brianza nel 1976.







L’INVENZIONE DEI PITTOGRAMMI

Bellissimo anche il lavoro che fa con i pittogrammi, immagini che sintetizzano parole o concetti, come le discipline olimpiche, sintetizzate dai pittogrammi dal 1968.
Possiamo dire che li crea. 





LA STORIA DEL BACIO

Il Bacio Perugina inventato nel 1922 da Luisa Spagnoli doveva chiamarsi “Cazzotto” perché ricordava le nocche di una mano chiusa. Fu però Giovanni Buitoni, giovane amministratore della Perugina (e amante della Spagnoli) che cambia il nome del dolcetto in un più romantico “Bacio”, modificandone la forma. Il colpo da maestro lo fece però  Federico Seneca, pittore, direttore artistico della Perugina che inventa la coppia di amanti su sfondo blu, ispirandosi al celebre Bacio di Hayez alla Pinacoteca di Brera modificando la posizione della figura femminile inducendo un senso di maggiore intimità.





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