UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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martedì 20 agosto 2019

LA DONNA CHE PARLAVA CON GLI ANIMALI. SIMONA KOSSAK

Simona Kossak era chiamata “strega”, perché chiacchierava con gli animali e possedeva un corvo ladrone, che rubava l'oro e attaccava i ciclisti, e perché passava più tempo con le bestie che con gli umani. Una delle tante streghe che hanno fatto del bene all’umanità e che nelle foto ricorda tanto la Gelsomina del film "La strada".



Polacca, laureata in Scienze Forestali, biologa, Simona (1943 – 2007) ha trascorso più di 30 anni a partire dalla fine degli anni ’60 in una capanna di legno nella incredibile foresta di Białowieża, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e riserva delle biosfera, tra Polonia e Bielorussia, dove ancora vivono in liberta i bisonti europei e dove quest'anno avrei sognato di andare.

 Senza elettricità, né acqua corrente. Insieme a lei visse per 17 anni anche una femmina di cinghiale, Zabka, una lince, una cicogna nera, un bassotto e alcuni pavoni, ma non solo, la sua capanna era così in sintonia con la foresta e considerata un luogo talmente sicuro che una cerva la scelse come nursery per partorire i suoi cuccioli, che furono allattati dalla biologa e lei stessa fu riconosciuta da loro come “madre”. Era una scienziata, ecologa e autrice di film pluripremiati, nonché di trasmissioni radiofoniche. Allora, che succede con l'attivista che ha combattuto per la protezione della foresta più antica d'Europa. Simona credeva che si dovesse vivere semplicemente e vicino alla natura.

Qui la scoprite nelle foto del fotografo naturalista Lech Wilczek che ha abitato alcuni anni accanto a lei.


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