UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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mercoledì 17 aprile 2019

GEORGE COPELAND AULT. ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA.

Destino cupo quello di George Copeland Ault (11 ottobre 1891 - 30 dicembre 1948), forse il più metafisico dei pittori americani, acuto protagonista/anticipatore del “precisionismo”, ma anche della riscoperta della tradizione rurale americana (rural modern).
Un artista di incredibile talento, perché le sue opere non rappresentano, ma “bisbigliano”, nato in una famiglia benestante, la cui vita verrà segnata da una lunga malattia infantile e da problemi di salute, da depressione, poi dall’alcolismo, e infine dal suicidio di tutti i suoi tre fratelli. Cosa che lo porterà a perdersi nella natura e, infine, a cercare la morte in una notte di tempesta che sembra uscita da uno dei suoi quadri.
Bright Light at Russell's Corners (1946)
Janyary full moon
Ault nasce a Cleveland, Ohio, USA, ma trascorre la giovinezza a Londra, in Inghilterra, dove si reca quando ha 8 anni quando suo padre trasferisce la famiglia in Inghilterra, dove la sua azienda di inchiostri da stampa introduce l'inchiostro americano in Europa. Sin da piccolo è malato di febbre reumatica a causa da una infezione da streptococco.,tanto che solo verso i nove anni gli viene permesso di frequentare la scuola, e poi la Slade School of Art e alla St John's Wood School of Art Charles di Londra. George, spinto anche dal padre, pittore mancato, inizia dipingere e a esporre, riferendosi ai movimenti della cultura britannica e completamente fuori dal clima delle avanguardie.        
La famiglia Ault nel 1911 torna negli Stati Uniti nel 1911 e presto si stabilisce nei dintorni di New York. Tre anni dopo, Ault sposò Beatrice Hoffman e ottiene una casa e uno studio a Hillside, iniziando a modificare la sua arte e la sua ispirazione inziale. Finita la sua relazione Ault si trasferisce a New York City con l’aiuto del padre, che vorrebbe si occupasse dell’azienda di inchiostri, e che comunque disapprova le tendenze moderniste di Ault.

Ault inizia ad ampliare le sue influenze artistiche scoprendo il lavoro dei surrealisti e la metafisica di Giorgio de Chirico. Un fermento colto ed europeo che lui invece immerge dentro la cultura primitiva americana, che inizia a studiare a collezionare, riprendendo quello spirito stupito e ingenuo, tanto da venire addirittura definito un pittore "Naïve" nel corso di una mostra alla Bourgeois Gallery. Nel 1927 con la sua prima personale alla The Downtown Gallery, Ault raccoglie il consenso della critica, ma inizia anche il suo declino mentale e  fisico (la febbre reumatica gli ha lasciato un cuore zoppicante) causato anche da una serie ininterrotta di dolori. Nel 1915 suo fratello maggiore si uccide insieme alla moglie. Quando George ha 29 anni muore la madre, che era rinchiusa in un istituto psichiatrico, e dopo il crollo di Wall Street e la morte per tumore del padre, uno dopo l’altro si suicideranno gli altri due suoi fratelli che non riescono ad affrontare il crack dell’azienda di famiglia.

Ormai alcolista cronico, nel 1937, Ault si trasferisce a Woodstock, nello stato di New York, con Louise Jonas, che sarebbe diventata la sua seconda moglie, e cerca di mettere una pietra sul passato. Ma sceglie di farlo in maniera radicale, fregandosene di prendere contatto o frequentare la comunità di artisti della Hudson River School, conosciuti come “artisti della colonia di Woodstock” andando a vivere in un piccolo cottage in affitto a un miglio dal villaggio, che non ha elettricità e tubature per l’acqua. “si immerge” nella campagna e crea alcuni dei suoi dipinti più belli durante questo periodo, ma ha difficoltà a venderli. E per superare i problemi finanziari arriva a barattare i suoi dipinti per cure dentistiche o semplici riparazioni.

Nel 1948, Ault sparisce di casa, e viene scoperto morto cinque giorni dopo l'annegamento nel ruscello di Sawkill il 30 dicembre, quando aveva fatto una passeggiata solitaria in una notte di tempesta. La morte viene considerata un suicidio dal medico legale, cosa che la moglie non accetterà mai. Nel corso della sua vita, le sue opere sono state esposte al Whitney Museum of American Art e alla Addison Gallery of American Art.

Le scene urbane e industriali di George Ault sono comunemente associati a quelli prodotti dai pittori Precisionisti come Ralston Crawford e Charles Sheeler, ma la sua visione va ben oltre la volontà di riferirsi al Cubismo o di ricreare la realtà o di rappresentarla in maniera oggettiva e descrittiva.

Se racconta un grattacielo, gli piace trasferirgli quel pathos oscuro che ha dominato la sua vita artistica e personale. E poi esplora il mondo delle fattorie, dei fienili sotto la luna, nelle quali sembra anticipare la lettura gothic e horror dello Stephen King di “Grano Rosso Sangue”.

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