UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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lunedì 4 marzo 2019

MARIO BROGLIO. IL CRITICO CHE DIPINGEVA CON/COME MORANDI-

Critico, straordinario collezionista, ma anche un pittore raffinato che andrebbe studiato e valorizzato al meglio, anche per il suo legame con la scuola romana e con Giorgio Morandi, del quale arrivò a possedere decine di dipinti, e la cui produzione era regolata addirittura da un contratto. In una perenne lotta tra l’arte fatta, l’arte scritta e l’arte posseduta, che dimostra un amore infinito per l’arte e il suo senso di inadeguatezza. Un legame che torna nelle sue nature morte, basate come Morandi su pochi oggetti, sempre quelli e sulla ricerca della “pittura” come oggetto della rappresentazione.



Nato a Piacenza nel 1891 studia all’Accademia di Belle Arti di Roma ed esordisce nell’ambiente delle Secessioni. Tra il 1918 e il '23 fonda e dirige la rivista "Valori Plastici", una delle pubblicazioni più importanti del ‘900 italiano, e organizza l'attività espositiva del gruppo in Germania e in Italia. Attraverso la rivista elabora un vasto programma di ridefinizione dei valori del passato, schierandosi in difesa della metafisica, fino allo studio dei quattrocentisti e dei "primitivi" italiani. Attira artisti e crea la collezione dei "Valori Plastici", che impone le opere di De Chirico, Carrà, Morandi, Martini, collaborando al progetto con Flaminio Martellotti e Vittorio E. Barbaroux.

Insieme alla moglie Edita, pittrice di grande qualità, russa di nascita (Walterowna zur-Muehlen), dopo la fine della rivista, avvia l'importante casa editrice che pubblica opere fondamentali come " Piero della Francesca" di Roberto Longhi e "Giotto" di Carrà.

Colori chiari e semplice armonia compositiva legano gli oggetti nei dipinti di Mario Broglio, e il recupero della tradizione e del “mestiere”, la precisione formale che governa le sue nature morte ricorda il carattere della pittura toscana del Quattrocento. La sua azione di uomo di cultura è sotto certi aspetti analoga a quella della sua pittura: volontà di ritorno all'ordine; apertura all'Europa (l'influsso avuto sulla nuova oggettività, ad esempio. Espone gruppi di opere alla II e III Quadriennale di Roma (1935 e '39); la XXV Biennale di Venezia gli dedica una mostra postuma, presentata da Carlo Carrà (1950).
Muore a 57 anni a
San Michele di Moriano, il 22 dicembre 1948



natura morta con compostiera e frutta, 1934 c.a.



Mario Broglio e Giorgio de Chirico (1926) - Parigi
autoritrtatto


 la moglie, la pittrice Edita Walterowna 
zur-Muehlen /Edita Broglio  
EDITA BROGLIO E LE SUE OPERE
(Smiltene, Russia, 1886-Roma, 1977)
sfuggita alla Rivoluzione Russa, maestra del Realismo Magico


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LA RIVISTA VALORI PLASTICI

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