E' inevitabile, quando soffri per amore fai cose strane, questo se sei una persona normale. Se invece, magari, sei Oskar Kokoschka (1886 – 1980), il maestro espressionista, finisci per fare cose che puoi trovare solo se leggi Outsiders.
E questa è la storia di un suo amore sfortunato, quello per la Femme Fatale e fedigrafa Alma Mahler (1879 – 1964), artista, musicista e pittrice, più volte vedova (anche del compositore da cui aveva ereditato il cognome), amante a 18 anni di Klimt, poi moglie di Gropius, bellissima, di sette anni più grande di lui, che lo aveva sedotto e poi abbandonato dopo due anni, quando lui è costretto a partire per il Primo conflitto mondiale e lei, ape regina, passa da un amore a all'altro.
Ferito gravemente in battaglia sul fronte orientale, dopo una lunga convalescenza, Oscar viene congedato per instabilità mentale. Ed evidentemente avevano ragione.
Oskar dopo innumerevoli tentativi di riallacciare il rapporto, a 33 anni svalvola del tutto, e deciso a non rinunciare alla di lei pelle, "morbida e liscia come seta" ha una grande idea. Almeno lo crede lui. Decide di ordinare a Hermine Moos, un’artista artigiana che costruiva giocattoli, una bambola a grandezza naturale in grado di ricreare le fattezze di Alma fin nei minimi dettagli.
"Cara signorina Moss, ho inviato ieri dal mio amico Dr. Pagel una rappresentazione a grandezza naturale della mia amante, che vi esorto a imitare molto accuratamente e dovrete realizzare con tutta la vostra pazienza e la sensualità nella realtà."
La bambola sarebbe dovuta essere snodabile, in modo da poterla adagiare in tutte le posizioni, con uno scheletro interno, che si vede dalla foto, soprattutto interamente coperta di morbido pelo (d’orso polare bianco), in modo da riprodurre al meglio la sensazione di morbidezza che dava la pelle della vera Alma. E due tette turgide come due prugne al gelo mattutino.
ll lavoro tenne impegnata a lungo l’artigiana poiché Kokoschka era molto esigente, e pretendeva che la bambola fosse curata in tutti i minimi dettagli con assoluta precisione anatomica, come risulta dalle 12 lettere di corrispondenza. Quando gli venne consegnata nell'autunno del 1919, il pittore non fu del tutto soddisfatto (in effetti sotto il profilo artistico qualche problema il pupazzo ce l’aveva), e la pelle dell’orso non era proprio come quella di Alma. Ma decise comunque di tenere la bambola con sé. Iniziò così una curiosa convivenza tra i due. Oskar acquistò dei vestiti per l’Alma di pelliccia, iniziò a portarla alle feste e a passeggio. La relazione finì però questa volta per “colpa” del pittore che, una sera, probabilmente ubriaco, fece a pezzi la bambola in preda a una crisi di gelosia e la gettò nel giardino di casa propria. Scrive Hermine Moos:
"Lotte Pritzel e il dottor Pagel mi hanno riferito che Kokoschka aveva trascorso con la bambola una notte di orgia selvaggia, con un finale terribile. Tanto che al mattino dopo alcuni passanti avevano trovato il 'cadavere' in un letto di fiori con una testa strappata, il corpo coperto di sangue, bagnato con vino rosso.”
Le foto che vedete della bambola le scattò Hermine. Hermine Moos morirà suicida a 40 anni. Nulla altro so. Alla storia Andrea Camilleri ha dedicato il romanzo "la creatura del desiderio"
Alma |
Hermine Moos con lo scheletro della bambola |
La tela "La sposa del vento" di Oskar Kokoschka1914 , realizzato prima della guerra, è dedicato al suo amore per Alma. |