UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti 50 nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, progettisti, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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giovedì 24 ottobre 2019

CARMEN MONDRAGON. LA DONNA PIU’ BELLA DEL MESSICO.

La donna più bella del Messico, nuda e orgogliosa di esserlo, come e quando voleva. Carmen Mondragón, conosciuta anche come Nahui Olin (Tacubaya, 8 luglio 1893 – Città del Messico, 23 gennaio 1978), pittrice, poetessa e modella, sogno erotico di tutti gli artisti della sua generazione, è stata sicuramente la donna più scandalosa della propria epoca in quel continente e a quella latitudine. Un volto moderno, a noi contemporaneo, sfrontato che ricorda quella di una giovane Valeria Golino, gli occhi verdi, e una voce che mi piace immaginare roca.

 

 
Lo scrittore Pino Cacucci, che molto della sua opera letteraria ha dedicato al Messico, la descrive così, in un romanzo a lei dedicato, ormai vecchia, negli anni '70 
 anziana e disperata:
cammina a passi lenti lungo l’avenida Madero, lo sguardo smarrito nel cielo e il portamento altero, quasi sfidasse la curiosità dei passanti e le risate dei ragazzini che la indicano irriverenti.
L’aria svagata, la noncuranza che si impone per difesa, contrastano con la fierezza dell’incedere e la bizzarra ricercatezza del vestire: il vezzo del fiore infilato nella scollatura generosa, i capelli costretti a furia di sforbiciate a seguire una moda dimenticata, ogni dettaglio del suo aspetto la rende ancora più grottesca agli occhi degli sconosciuti che notano i colori sgargianti, la povertà delle stoffe, il taglio antiquato e la consunzione che sta per ridurre i suoi vestiti in stracci.

Trascorre gli ultimi 30 anni in un esilio volontario, svendendo i suoi ricordi in una casa fatiscente, poco consona alla figlia del generale Manuel Mondragón, Segretario di Guerra e Marina nel 1913.
Carmen Mondragón riceve una educazione di livello elevato prima in Messico e successivamente, fra il 1897 e il 1905, in Francia, e quindi in Spagna dove Carmen incontra il cadetto Manuel Rodríguez Lozano, che sarebbe diventato in seguito apprezzato pittore,  che sposa il 6 agosto 1913.
Sebbene il generale Mondragón venga mandato in esilio in Belgio dopo eventi politici divenuti noti come la "Decade tragica", Carmen Mondragón si trasferisce a Parigi con il marito.
Qui sia lei che il marito cominciano a dedicarsi alla pittura. Lei ha uno stile quasi naive che tende ad avere negli autoritratti come continuo elemento autoreferenzile, ma vive a stretto contatto con Pablo Picasso, Diego Rivera, Henri Matisse.
In seguito si trasferisce a San Sebastián, in Spagna, dove il fratello di Carmen, Manuel, ha uno studio fotografico. A San Sebastián, inizia a dipingere ma sono le foto di nudo scattatele dai fotografi Edward Weston e Antonio Garduño che le danno la celebrità.




 
Dopo la separazione dal marito, dovuta a una presunta bisessualità di quest'ultimo, ha una tormentata relazione con il vulcanologo e pittore Gerardo Murillo, in arte Dr. Atl e con il capitano Eugenio Agacino, con il quale si stabilirà a Veracruz. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1934, inizia un declino artistico e personale che la porterà a depressione, per poi finire il resto dei suoi anni in povertà fino alla morte avvenuta nel gennaio 1978 in una vecchia casa nel quartiere Tacubaya di Città del Messico.

 







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