La donna più bella del Messico, nuda e orgogliosa di esserlo, come e quando voleva. Carmen Mondragón, conosciuta anche come Nahui Olin (Tacubaya, 8 luglio 1893 – Città del Messico, 23 gennaio 1978), pittrice, poetessa e modella, sogno erotico di tutti gli artisti della sua generazione, è stata sicuramente la donna più scandalosa della propria epoca in quel continente e a quella latitudine. Un volto moderno, a noi contemporaneo, sfrontato che ricorda quella di una giovane Valeria Golino, gli occhi verdi, e una voce che mi piace immaginare roca.
Lo scrittore Pino Cacucci, che molto della sua opera letteraria ha dedicato al Messico,
la descrive così, in un romanzo a lei dedicato, ormai vecchia, negli anni '70
anziana e disperata:
cammina a passi lenti lungo
l’avenida Madero, lo sguardo smarrito nel cielo e il portamento
altero, quasi sfidasse la curiosità dei passanti e le risate dei ragazzini che
la indicano irriverenti.
L’aria svagata, la noncuranza che si
impone per difesa, contrastano con la fierezza dell’incedere e la bizzarra
ricercatezza del vestire: il vezzo del fiore infilato nella scollatura
generosa, i capelli costretti a furia di sforbiciate a seguire una moda
dimenticata, ogni dettaglio del suo aspetto la rende ancora più grottesca agli
occhi degli sconosciuti che notano i colori sgargianti, la povertà delle
stoffe, il taglio antiquato e la consunzione che sta per ridurre i suoi vestiti
in stracci.
Trascorre gli ultimi 30 anni in un esilio volontario,
svendendo i suoi ricordi in una casa fatiscente, poco consona alla figlia del generale
Manuel Mondragón, Segretario di Guerra e Marina nel 1913.
Carmen Mondragón riceve una educazione di livello elevato
prima in Messico e successivamente, fra il 1897 e il 1905, in Francia, e quindi
in Spagna dove Carmen incontra il cadetto Manuel Rodríguez Lozano, che sarebbe
diventato in seguito apprezzato pittore, che sposa il 6 agosto 1913.
Sebbene il generale Mondragón venga mandato in esilio in
Belgio dopo eventi politici divenuti noti come la "Decade tragica",
Carmen Mondragón si trasferisce a Parigi con il marito.
Qui sia lei che il marito cominciano a dedicarsi alla
pittura. Lei ha uno stile quasi naive che tende ad avere negli autoritratti
come continuo elemento autoreferenzile, ma vive a stretto contatto con Pablo
Picasso, Diego Rivera, Henri Matisse.
In seguito si trasferisce a San Sebastián, in Spagna, dove
il fratello di Carmen, Manuel, ha uno studio fotografico. A San Sebastián,
inizia a dipingere ma sono le foto di nudo scattatele dai fotografi Edward
Weston e Antonio Garduño che le danno la celebrità.
Dopo la separazione dal marito, dovuta a una presunta
bisessualità di quest'ultimo, ha una tormentata relazione con il vulcanologo e
pittore Gerardo Murillo, in arte Dr. Atl e con il capitano Eugenio Agacino, con
il quale si stabilirà a Veracruz. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1934, inizia
un declino artistico e personale che la porterà a depressione, per poi finire
il resto dei suoi anni in povertà fino alla morte avvenuta nel gennaio 1978 in
una vecchia casa nel quartiere Tacubaya di Città del Messico.